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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Festa della donna alla Cgil etnea, Strano: "I diritti ci sono, ma non vengono rispettati"

Commozione per l'intervento della dottoressa Serafina Strano, violentata in guardia medica a Trecastagni

Commozione, rabbia, ma anche energia e tanta voglia di raggiungere obiettivi urgenti. L’incontro tenutosi nella sala Russo di via Crociferi, che stamattina la Cgil di Catania ha dedicato alla Giornata internazionale donne e in particolare ai 40 anni della legge 194 che regola il diritto all’interruzione di gravidanza, ha forse raggiunto il suo culmine quando è intervenuta Serafina Strano, la dottoressa della guardia medica di Trecastagni violentata sul posto di lavoro nei mesi scorsi.

“Per me il sindacato ha un’enorme importanza. Difende quei diritti che sulla carta ci sono, ma continuano a non essere rispettati”. La Strano, che chiede con forza sicurezza e tutela nei luoghi di lavoro, è apparsa determinata a farsi portavoce di una battaglia che è solo all’inizio: “In me, l’aver subito violenza, l’aver rischiato di morire ha avuto un effetto deflagrante. Questa energia esplosiva mi ha dato la forza e il coraggio per intraprendere una lotta personale”. Parola d’ordine usata dalle donne della Cgil, nei social e non solo, è #Cèdafare, e non a caso il programma dei lavori di stamattina è stato ampio e molto articolato; dopo i saluti del segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota, la relazione della responsabile delle Politiche di genere e Pari opportunità della Cgil di Catania, Angela Battista, ha fatto il punto sulla storia delle conquiste delle donne in Italia e nel mondo, senza dimenticare alcune figure femminili di fondamentale importanza nella nostra democrazia, come quella di Tina Anselmi o di Nilde Iotti.

“La legge 194 è del 22 maggio 1978. Sono ormai passati 40 anni ma quel diritto è sempre piu’ messo in discussione. - ha detto la Battista - La gravità del fenomeno è stata dimostrata dall’accoglimento da parte del Consiglio d’Europa (con conseguente condanna ai danni del nostro Paese) di due ricorsi, uno dei quali presentato dalla Cgil per violazione del diritto alla salute delle donne. Oggi per le donne, serve un patto nuovo”. Oltre alla dottoressa Strano, sono intervenuti anche Adriana Laudani, responsabile Udi di Catania (“Noi non coltiviamo ideologie ma valori. Vogliamo perseguire obiettivi concreti, misurabili, valutabili. Non ci possiamo consentire il lusso dell’ inutilità”); Gaspare Gullotta, responsabile Servizio Pianificazione familiare ed Interruzione volontaria della gravidanza presso Arnas Garibaldi (“In sicilia nel 2015, sono state 6547 le interruzioni di gravidanza. Il rapporto con le nascite ogni 100 parti è di 20 interruzioni. Non è vero che vi ricorrono di più le giovanissime, ma le donne tra i 35 e i 39 anni.

Le interventi sulle minorenni si assestano al 2,9 per cento nel 2015, e il numero tende a calare”); Angelina Longo, dirigente psicologo consultorio familiare di Catania (“Nei 9 consultori di Catania, organizziamo corsi di educazione alla sessualità per giovani che possono accedere ai nostri servizi anche senza prenotazione. Tra i tanti obiettivi, abbiamo quello di spiegare che l’aborto non è un mezzo di controllo per le nascite); Elvira Morana, responsabile Cgil Sicilia Politiche di genere (“Sono tanti gli obiettivi raggiunti in questi anni, ma la massa in discussione della 194 è stato un fatto grave”).

Ha concluso i lavori Loredana Taddei, responsabile nazionale Cgil, Politiche di Genere: “Il tema della conciliazione lavoro e famiglia, per le donne è un nodo irrisolto, e lo sarà sicuramente sino quando in questo Paese le donne vengano pagate meno degli uomini. Quello delle donne non dovrà essere un tema a parte per il congresso che ci aspetta, ma un obiettivo dell’ intera organizzazione”. Tra gli intervenuti, anche il capo di gabinetto della Prefettura, Patrizia Vicari, la segretaria dello Spi, Margherita Patti, la segretaria confederale, Rosaria Leonardi, il mediatore culturale, Siside Samy Lucien, Sara Costanzo dell’Anpi, Alessandra Fichera per il progetto “Angelica e le altre”. A conclusione dell’incontro, l’insegnante di ballo Nicoletta Lizzio, ha dedicato un flamenco a tutte le donne presenti.

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