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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Giarre

Fatture false per 630 mila euro, denunciate quattro persone

Le indagini hanno preso avvio da accertamenti condotti nei confronti della “Kalat Racing Team”, associazione con sede a Riposto e attiva nel settore dell’organizzazione degli eventi sportivi

I finanzieri del comando provinciale di Catania hanno scoperto un sistema di frode fiscale che ha coinvolto un’associazione, una ditta individuale e una società a responsabilità limitata con sede in provincia di Catania, portando all’individuazione di fatture per operazioni inesistenti per circa 630 mila euro. Si è proceduto anche alla denuncia di quattro persone per reati tributari e al sequestro preventivo di conti correnti, quote societarie, immobili e automezzi per oltre 250 mila euro, provento dell’imposta evasa. Nel dettaglio, le indagini hanno preso avvio da accertamenti condotti dagli specialisti del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania nei confronti della “Kalat Racing Team”, associazione con sede a Riposto e attiva nel settore dell’organizzazione degli eventi sportivi. In particolare, le indagini della guardia di finanza di Catania hanno evidenziato che l’associazione aveva emesso una serie di fatture, per un importo complessivo di oltre 500 mila euro, a favore della “Stargate 2011”, società a responsabilità limitata con sede a Belpasso, operante nel settore delle slot machine. La tipologia dei servizi fatturati, inerenti alla manutenzione delle slot machine, è subito risultata non coerente con l’attività dell’associazione, che si occupa, come accennato, dell’organizzazione di eventi sportivi. La frode fiscale è stata confermata anche dal rappresentante della “Kalat Racing Team” di Riposto, che ha ammesso di non aver mai effettuato le prestazioni fatturate e di aver ricevuto, come illecito compenso per l’emissione delle false fatture, una somma pari al 3 per cento dell’importo della stessa documentazione fiscale indebitamente emessa.

Sono così iniziate investigazioni più approfondite sul conto della società a responsabilità limitata di Belpasso, destinataria delle fatture false, al fine di delineare il complessivo meccanismo di frode. Gli ulteriori approfondimenti, che hanno riguardato la contabilità e i conti correnti della “Stargate 2011”, hanno permesso di portare alla luce altre false fatture della stessa tipologia di quelle già individuate, vale a dire per servizi di manutenzione alle slot machine in realtà mai effettuati. Nel dettaglio, sono state individuate false fatture, emesse da una ditta individuale di Belpasso, per circa 100 mila euro. La società a responsabilità limitata “Stargate 2011” di Belpasso, in un’altra circostanza, aveva falsificato fatture per 30 mila euro, facendole risultare come emesse da una ditta di Catania in realtà estranea ai fatti contestati. Grazie alla ricostruzione operata dal nucleo di polizia economico finanziaria di Catania, su richiesta della procura della Repubblica, il gip etneo ha disposto il sequestro di circa 250 mila euro, provento dell’evasione, in quanto sono stati evidenziati gli elementi per accertare la penale responsabilità nell’articolato sistema di frode fiscale dei soggetti coinvolti.

In particolare, sono stati denunciati i due legali rappresentanti della società di Belpasso operante nel settore delle slot machine, Aurelia Crisafulli di 47 anni e Giovanni Crisafulli di 52 anni, per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti. Inoltre, sono stati denunciati il rappresentante dell’associazione di Riposto, Paolo Gerami di 39 anni e il titolare della ditta individuale di Belpasso, Giuseppe Cavallaro di 40 anni, che hanno agito come “cartiere”, per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti, finalizzate a consentire alla “Stargate 2011” di evadere le imposte. Sono state ricostruite fatture per operazioni inesistenti per complessivi 630 mila euro, indebitamente dedotte dalla società di Belpasso quali costi fittizi. Il provvedimento di sequestro riguarda le quote sociali della “Stargate 2011”, tre automezzi e due appartamenti a Belpasso, intestati ai rappresentanti della citata società.

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