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Domenica, 28 Aprile 2024
L'intoppo

Che fine hanno fatto i 350 euro per gli ex percettori di reddito di cittadinanza?

Sono oltre 120mila le richieste presentate per il Supporto formazione e lavoro, ma tra ritardi e problemi alla piattaforma, non tutti hanno ricevuto il primo pagamento. La situazione dovrebbe sbloccarsi tra pochi giorni

Dallo scorso agosto il governo Meloni ha mandato in pensione il reddito di cittadinanza, sostituendo la misura in supporto alle persone in cerca di lavoro con il nuovo Supporto formazione e lavoro (Sfl), un sussidio da 350 euro mensili riconosciuto per un massimo di 12 mensilità ai cittadini tra i 18 e i 59 anni in possesso di determinati requisti. Una sorta di "bonus" che avrebbe l'obiettivo di supportare il beneficiario durante un periodo di formazione professionale in grado di inserirlo nel mondo del lavoro. Proprio per questo motivo, l'erogazione dei soldi è condizionata dall'inizio delle attività e dei progetti che ne hanno diritto. Sulla carta, gli ex percettori del reddito di cittadinanza avrebbero dovuto presentare la richiesta per il Supporto formazione e lavoro all'Inps, ed effettuare l'iscrizione alla piattaforma "Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa" (Siisl), pensata per agevolare la ricerca del lavoro e individuare i corsi formativi o di qualificazione utili ai beneficiari (qui tutti i requisiti).

I 350 euro non arrivano

Tutto chiaro, se non fosse per qualche piccolo intoppo: la piattaforma non funziona e i soldi, in molti casi, non sono ancora arrivati. Il sito del Siisl è attivo dallo scorso 1° settembre: per le domande presentate entro il 15 del mese il pagamento dovrebbe avvenire il 27 dello stesso mese, mentre per quelle pervenute successivamente l'erogazione è prevista per il 15 del mese successivo. Eppure, le cose non stanno andando proprio in questo modo, con cittadini già in difficoltà economiche che adesso si ritrovano "abbandonati", senza poter contare neanche sui 350 euro del Supporto formazione e lavoro. Una situazione da incubo raccontata anche dal Fatto Quotidiano: c'è chi ha una domanda già accettata da tre mesi ma non ha ancora visto un euro. 

La situazione dovrebbe sbloccarsi nei prossimi giorni, ma intanto nei gruppi Facebook in cui gli ex percettori del reddito di cittadinanza cercano notizie sul nuovo sussidio sono in molti a vivere la medesima situazione: i soldi non sono arrivati neanche a chi ha già iniziato un corso di formazione, fattore fondamentale per "liberare" i pagamenti. Secondo i dati del ministero del Lavoro sono oltre 120mila le persone che hanno fatto richiesta del Supporto per la formazione e lavoro, ma soltanto una piccola parte ha già ottenuto il primo bonifico da 350 euro. Dati ufficiali non esistono, ma secondo una stima della Cgil, soltanto il 20% dei casi presi in carico dai centri per l'impiego risulta come percettore.

Il problema delle banche dati

Perché i soldi non arrivano? I motivi sarebbero diversi. In primo luogo la piattaforma Siisl, la cui banca dati non comunica con quella dei centri per l'impiego, che quindi non possono a loro volta consultare i dati sugli occupabili. Così, anche a causa dei errori informatici, molti richiedenti non riescono a procedere con il primo step della procedura, ossia il "patto di attivazione digitale" e finché questo non viene validato i loro dati non vengono trasmessi ai cpi. Non avendo elenchi aggiornati, i centri per l'impiego non soltanto non possono aiutare chi chiede supporto per avviare la procedura, ma devono attendere che i dati, inseriti prima dall'utente sulla piattaforma MyAnpal, vengano poi trasmessi negli altri sistemi. Una procedura che, per forza di cose, risulta più lenta e macchinosa. Ma non finisce qui. Superare il primo step non vuol dire aver risolto il problema. Anche per quanto riguarda le attività formative a cui sta partecipando la persona c'è un "intreccio" di dati che rallenta tutto il percorso: l'utente si iscrive su MyInpal, ma i suoi riferimenti vengono girati sul Siisl, soltanto in un secondo momento. La partecipazione a queste attività è un requisito fondamentale per sbloccare i pagamenti, ma se la comunicazione dell'inizio di un corso formativo viene comunicata in ritardo, in automatico anche i pagamenti non saranno puntuali. 

 

Quando arriveranno i soldi?

Sulla vicenda è intervenuto Walter Rizzetto di Fratelli d'Italia, intervistato nei giorni scorsi da Mattino 5: "È vero non sono ancora partite tutte le erogazioni dei famosi 350 euro, evidentemente essendo una nuova erogazione l'incrocio tra i dati e le piattaforme richiede qualche passaggio in più". Tuttavia, ha aggiunto Rizzetto, "sentito il ministero del Lavoro, posso confermare che le erogazioni partiranno entro 7-10 giorni". L'attesa continua quindi per molti ex percettori del reddito, persone in difficoltà che attendono risposte concrete.

Fonte Today.it...

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