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Lunedì, 29 Aprile 2024
La vertenza

Sanità, sindacato Fismu: "La proposta della Regione di stabilizzazione del personale medico e sanitario è insufficiente"

Secondo la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti la bozza presentata dall'assessorato alla Sanità aggrava i problemi del servizio sanitario regionale

Per Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu la proposta della Regione di stabilizzazione del personale medico, sanitario e amministrativo della sanità è insufficiente e aggrava i problemi del Ssr (servizio sanitario regionale). Incomprensibile la firma di alcuni sindacati minoritari. Rosario Di Carlo, dirigente nazionale e responsabile regionale dirigenza medica di Fismu (Fismu fa parte di FVM, Federazione Veterinari e Medici) ricorda “il ruolo strategico del personale impegnato durante la pandemia: professionisti che hanno fatto fronte a una emergenza sanitaria e che hanno sopperito ai problemi strutturali della sanità siciliana”. “Centinaia di medici, infermieri, tecnici sanitari e amministrativi al lavoro tutti i giorni in piena crisi - continua Di Carlo - e che hanno messo in evidenza la carenza di personale della nostra sanità, dopo anni di tagli e di blocco delle assunzioni. Abbiamo una rete di servizi sanitari precarizzati che alla prima emergenza vengono travolti. E al danno si aggiunge la beffa in questi ultimi mesi: vediamo sempre più il ricorso a medici a gettone, o addirittura importati dall’estero, con costi anche più alti per le tasche dei contribuenti”. “In Sicilia - spiega il dirigente Fismu - assistiamo ad aziende che assumono nuovo personale, scavalcando i diritti acquisiti di questi colleghi, garantiti dalle norme nazionali. Centinaia di donne e uomini messi in un angolo e che addirittura non vedono rinnovati i loro contratti a tempo determinato: gli eroi dimenticati della pandemia”.

“L’Assessore alla salute, Giovanna Volo - sottolinea - dimostra tutta l’inconcludenza di un governo della sanità inconcludente. Con improbabili accordi sindacali l’assessore ha emanato una inutile direttiva che non aggiunge nulla allo stato confusionale in cui versano gli attuali Commissari, che sarebbe bene mandare a casa per evitare ulteriori danni”. “Proprio non va conclude Di Carlo - non si possono convocare i sindacati della dirigenza e del comparto senza accogliere alcun suggerimento né aprire un confronto serio. Non si può presentare un documento, nei fatti, non emendabile e oltretutto alla fine sottoscritto soltanto dai sindacati ‘amici’ che rappresentano meno del 10% del settore. Così l’Assessore ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza. Serve, ora, una risposta ferma e unitaria del mondo della sanità, anche con una giornata di sciopero. Come Fismu chiediamo a tutte le organizzazioni di unire le forze dell’Intersindacale e incrociare le braccia a maggio contro le decisioni dell’Assessore alla salute, non solo per tutelare i diritti dei professionisti medici e sanitari ma anche per difendere e modernizzare una sanità pubblica robusta e di qualità per i cittadini”.

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