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Domenica, 28 Aprile 2024

Festa di Sant'Agata, storia e significato dell'Inno popolare dedicato alla Patrona di Catania | Video

L'inno popolare risale presumibilmente al 1951. Fu composto da Don Rosario Licciardello e da Don Antonio Corsaro. E, proprio sulle note di questo famoso canto, si esibirà il coro di voci bianche della scuola media Dante Alighieri di Catania

"Tu che splendi in paradiso coronata di vittoria, o sant’Agata, la gloria per noi prega di lassù". E' il ritornello dell'inno popolare dedicato a Sant'Agata che risuona in Cattedrale e nelle strade durante i giorni della festa dedicata alla Patrona di Catania. Un canto popolare che risale presumibilmente al 1951, la cui musica è stata composta da Don Rosario Licciardello, mentre i versi sono stati scritti da Don Antonio Corsaro. Tre strofe, ciascuna di 8 versi decasillabi e di un ritornello di 4 versi ottonari dedicati al martirio e alla vittoria gloriosa della Santa. 

"A partire dal Seicento numerosi sono i compositori catanesi che hanno scritto opere dedicate a Sant'Agata, sia in una dimensione corale che strumentale. Ma è il Novecento il periodo in cui sono state composte maggiori opere di questo tipo - spiega Sebastiano Reitano, docente di musica che dirige il coro della scuola media Dante Alighieri di Catania - Con gli studenti abbiamo svolto un'attività di approfondimento e ci siamo imbattuti in aneddoti e storie meritevoli di conoscenza. Ad esempio, era tradizione già a partire dal Settecento lanciare, lungo la processione, fogli di carta con scritti inni e cantate, a testimonianza del forte legame che i catanesi hanno sempre avuto con Sant'Agata". 

"Con il coro di voci bianche della Dante Alighieri che canta in una dimensione polifonica, quest'anno abbiamo voluto rendere onore alla Santa Patrona attraverso un’attività di ricerca, di conoscenza e comprensione di tutto il patrimonio musicale che fa da cornice alle festività Agatine. Abbiamo così voluto dare un’interpretazione che valorizzasse molto la linea melodica dell'Inno, leggermente a discapito della tradizione e collocazione ritmica di questo canto", conclude Reitano.

Come annunciato dalla dirigente reggente della Dante Alighieri, Brigida Morsellino, il coro della scuola si esibirà in due appuntamenti importanti: il 12 febbraio presso il palazzo dei Chierici, a conclusione delle festività Agatine e il 19 febbraio presso la scuola “Duca degli Abruzzi" che la Morsellino dirige da titolare, in occasione della visita del ministro Nello Musumeci. Oltre a cantare l'Inno popolare dedicato alla Santa, si esibiranno anche sulle note del Panis Angelicus e dell'Ave Verum.

L’Inno popolare a Sant’Agata: il testo

“Inneggiamo alla martire invitta rifulgente di luce divina inneggiamo alla grande eroina presso l’ara cosparsa di fior. Anelante di palpiti sacri si diffonda la gioia nel cielo ed all’ombra del mistico velo sorga l’inno festoso dei cuor“.

Rit. Tu che splendi in paradiso coronata di vittoria, o sant’Agata, la gloria per noi prega di lassù.

“Esultante nei duri tormenti luminosa nel carcere oscuro ella affronta con animo puro le minacce di un uomo crudel; non ascolta le vane lusinghe le promesse d’un sogno radioso vince il fuoco e del cielo armonioso l’innamora l’eterno splendor”.

Rit. Tu che splendi in paradiso coronata di vittoria, o sant’Agata, la gloria per noi prega di lassù.

“Per i secoli vola il suo nome e risuona pei monti e sul mare circonfuso di sole l’altare il suo corpo conserva fedel. Su! Leviam, cittadini, l’evviva al valor centenario, possente di colei che pregava morente il Signor della vita immortal“.

Il significato

Cantiamo inni alla Martire invincibile, che brilla della luce di Dio. Cantiamo inni alla grande eroina accostandoci all'altare infiorato. Nel cielo si diffonda la gioia dei Catanesi che mirano ad aspirazioni sacre e si alzi l'inno di festa dei loro cuori, all'ombra del Sacro Velo (simbolo del rapporto tra Agata e Dio).

O Sant'Agata gloriosa, tu che splendi in Paradiso coronata della tua vittoria, prega per noi la Divina Trinità da lassù.

Sant'Agata affronta le minacce del crudele Quinziano con animo puro, gioendo nel dolore e riflettendo luce nell'oscurità del carcere. Ignora le effimere promesse di un'allettante vita terrena, vince il martirio del fuoco ed è attratta verso l’eterno splendore del Paradiso.

O Sant'Agata gloriosa, tu che splendi in Paradiso coronata della tua vittoria, prega per noi la Divina Trinità da lassù.

Il nome di S. Agata permane nel tempo risuonando ovunque e il sacello, avvolto di luce, ne conserva fedelmente le reliquie. Orsù cittadini! Esultiamo all'ideale universale e potente nel quale credette S. Agata, che nel momento del trapasso pregava il Signore della vita eterna.

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