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Sabato, 27 Aprile 2024
la ricostruizione degli inquirenti

Cinque colpi di pistola contro un 29enne, che riesce a salvarsi e fugge: arrestato l'assalitore

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, alla base del violento episodio vi sarebbero dei dissidi tra vittima ed assalitore per vicissitudini di natura sentimentale

I carabinieri della stazione di Guardia Mangano hanno eseguito un fermo d’ indiziato di delitto nei confronti di un 33enne pluripregiudicato di Acireale, ritenuto gravemente sospettato in relazione al tentato omicidio di un 29enne di Piano d’Api, avvenuto lo scorso 31 gennaio. Nello stesso contesto, un complice, 23enne di Aci Sant’Antonio, è stato denunciato a piede libero per concorso nel tentato omicidio, mentre tre persone sono state denunciate, sempre a piede libero, per favoreggiamento personale. Avrebbero aiutato i presunti autori del reato, fornendo false dichiarazioni nel tentativo di sviare le indagini dell'Arma.

La prima ricostruzione dei fatti

I militari della stazione di Guardia Mangano, nel pomeriggio del 31 gennaio si sono subito attivati dopo aver appreso di una verosimile esplosione di colpi di arma da fuoco. Contestualmente, i colleghi della compagnia di Acireale hanno avviato una serie di accertamenti preliminari per appurare la veridicità della notizia. Nel corso di un servizio di pattugliamento, l’equipaggio di una gazzella che stava attraversando la frazione di Santa Maria Ammalati, ha notato, alle 17 e 30 circa, due uomini che sostavano con fare sospetto a bordo di una Renault Clio nei pressi di un furgone, parcheggiato a bordo strada e con il finestrino anteriore lato passeggero in frantumi. A quel punto i militari si sono avvicinati al furgone senza passeggeri, accorgendosi che sul sedile anteriore c' erano delle macchie di sangue.

I colpi di pistola e la fuga disperata - Video

Di conseguenza, carabinieri hanno chiesto ai due se sapessero cosa fosse accaduto al veicolo e questi hanno loro riferito di conoscerne il proprietario e di sapere anche che era rimasto coinvolto in un incidente stradale nei paraggi, ferendosi ad una mano. Le immagini di videosorveglianza della zona indicata mostravano però che il furgone era arrivato a Santa Maria Ammalati già danneggiato e che il passeggero era un 29enne di Piano d’Api, già noto per i suoi precedenti penali.

Tre versioni discordanti per depistare le indagini

Sono quindi stati avviati gli accertamenti sulla vita privata del passeggero, parente dei testimoni che, poco prima, avevano riferito del presunto sinistro stradale. A quel punto è stata raggiunta la casa del 29enne a Piano d’Api e l'uomo ha aperto la porta con una mano visibilmente fasciata, riferendo di essere stato sottoposto di recente ad un intervento chirurgico. Una terza versione dei fatti, quindi, che strideva con la presenza di alcune macchie di sangue davanti al portone della sua abitazione, in strada di frammenti di vetro e, all’interno della casa del giovane, anche una tuta messa a mollo in candeggina con evidenti tracce ematiche. Sulla base di quanto direttamente osservato dagli investigatori ed alla luce delle incongruenti testimonianze ricevute, le indagini si sono successivamente focalizzate sul tratto di via Sottotenente Barbagallo, individuato come luogo del presunto agguato, in cui sarebbero stati esplosi i colpi d’arma da fuoco che, infrangendo il vetro del furgone, avrebbero colpito alla mano il 29enne.

La dinamica del tentato omicidio ricostruita dai carabinieri

L’analisi delle immagini di videosorveglianza della zona e i sopralluoghi effettuati dai militari hanno permesso ipotizzare una precisa dinamica di quello che appariva un vero e proprio agguato. In particolare, un uomo armato sarebbe stato accompagnato in quella via circa quaranta minuti prima da un complice, a bordo di una piccola utilitaria di colore nero. Poi, lo stesso assalitore avrebbe atteso l’arrivo del furgone con a bordo, come passeggero, la vittima. Ed a quel punto avrebbe sparato cinque colpi di pistola, di cui uno avrebbe rotto il finestrino passeggero, ferendo alla mano la vittima. Il killer sarebbe subito scappato a piedi, mentre il complice, che fino a quel momento aveva atteso a bordo dell’utilitaria, sarebbe fuggito in auto, tamponando un altro veicolo nella concitazione del momento. Successivamente è stato possibile risalire alla targa dell’auto del complice, individuato in un 23enne di Aci Sant’Antonio. L’auto, poi rintracciata ed analizzata dai militari, mostrava infatti dei danni perfettamente compatibili con il tamponamento causato dall’auto in fuga utilizzata per l’agguato. Infine, proprio grazie alle immagini analizzate, i militari dell’Arma hanno dato un volto all’assalitore, identificandolo in un 33enne pluripregiudicato di Aci Catena, rintracciato a casa di alcuni suoi familiari ad Acireale. Nei confronti dell’uomo è scattato il fermo e la custodia cautelare presso il carcere di piazza Lanza. L’amico che lo ha accompagnato in auto è stato denunciato a piede libero per concorso in tentato omicidio mentre, le tre persone, tra cui la stessa vittima e che hanno cercato di depistare le indagini mentendo e negando l’accaduto, sconfessate dalla ricostruzione dei fatti effettuata dagli inquirenti, sono state denunciate per favoreggiamento personale. I motivi del tentato omicidio sono ancora in fase di approfondimento. Verosimilmente, dietro tutto ciò vi sarebbero dei dissidi tra vittima ed assalitore per vicissitudini di natura sentimentale.

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