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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Tremestieri Etneo

Tremestieri Etneo, il candidato sindaco Nicosia chiede il commissariamento

"La raccolta delle firme per una lista di 'minoranza' è stata una fatica immane causata anche dall’indisponibilità 'politica' dei consiglieri comunali"

Il candidato sindaco Santo Nicosia affida a una lunga nota le motivazioni che lo hanno spinto a chiedere il commissariamento del Comune di Tremestieri Etneo e il rinvio delle elezioni in primavera. "Nell’attesa di conoscere nei dettagli quanto emerso dall’indagine, desidero fare chiarezza su come funziona il sistema di raccolta delle firme per la presentazione delle liste. L’obbligo della raccolta delle firme riguarda solo le liste che non hanno alcuna rappresentatività parlamentare sia regionale che nazionale. Per essere chiari: Movimento 5 stelle, Fratelli D’Italia, Forza Italia, Partito democratico, solo per fare degli esempi, se presentano i loro simboli non hanno alcun obbligo di raccogliere le firme. Invece per ogni lista civica sono necessari 250 firmatari. Le firme devono essere apposte su precisi moduli in presenza di un pubblico ufficiale. Può essere un notaio, un cancelliere del Tribunale oppure un consigliere comunale, un assessore, un sindaco. E’ facile intuire che il sindaco uscente Santi Rando, con una maggioranza bulgara potendo contare su 19 consiglieri di maggioranza su 20, ha avuto gioco facile nel poter presentare 8 liste su dieci. La vicenda propone due osservazioni - continua Nicosia - la prima riguarda la difficoltà della raccolta delle firme per chi non è supportato da consiglieri comunali che diano la propria disponibilità ad autenticare le firme. Chi vuole presentare una propria candidatura e delle liste civiche di appoggio, come è stato il mio caso, ha enormi difficoltà nel trovare consiglieri comunali che diano la propria disponibilità per la certificazione delle firme e ciò per una semplice scelta di strategia elettorale. Nessuno dei consiglieri e assessori di maggioranza con delega di autentica si presta a fornire un aiuto ad una lista contrapposta alla sua. La seconda - spiega ancora - è legata ai numeri. Chi presenta più liste “civiche” ha molta più probabilità di vincere le elezioni. E dietro a questa scelta vi è una precisa scelta politica e di strategia elettorale. Per quanto riguarda quella 'politica', che ritengo essere la più grave, risiede nel fatto che oggi nessun sindaco si presenta con il simbolo di un partito nazionale. Ciò gli permette di 'nascondere' all’elettore la vera natura della propria compagine politica. Come si sa le liste civiche si presentano con l’innocente aspetto di rappresentare gli 'interessi' dei cittadini e di 'conseguenza' non sono né di destra, né di sinistra, né di centro-destra e nemmeno di centro-sinistra. Risulta quindi più agevole raccogliere il consenso degli elettori con orientamenti politici diversi. Ma questa rappresentazione disegna un imbroglio ai danni dell’elettore, in quanto nessuna lista civica è mai 'civica' perché alle spalle ha sempre o un partito politico nazionale o nella maggioranza dei casi un esponente di spicco di un partito politico nazionale. Nel caso di Tremestieri ecco cosa è emerso dopo una attenta analisi sulle liste del sindaco Santi Rando: Volare, fa riferimento ad Italia Viva (stessa 'V' stilizzata) Forza Tremestieri, fa riferimento a Forza Italia; Andiamo Avanti, fa riferimento a Lega Salvini Premier (colori e proporzioni dei colori uguali); Fratelli d'Italia per Tremestieri, fa riferimento a Fratelli d'Italia; Tremestieri Protagonista, fa riferimento al PD (riprende gli stessi colori su fondo bianco). Quindi è possibile somministrare all’elettore visioni e sensibilità politiche diverse, a volte inconciliabili sul piano nazionale, offuscandole a livello locale con il paravento delle 'liste civiche'. Lo sprovveduto elettore vota, pensando di avere consapevolezza di quello che sta votando, ma nella maggior parte dei casi cade in una 'trappola' e il suo voto viene inconsapevolmente carpito e portato là dove magari non vuole che vada".

"La raccolta delle firme per una lista di 'minoranza' o 'd’opposizione' è stata una fatica immane e data l’indisponibilità 'politica' dei consiglieri comunali (tutti di maggioranza) a dare la propria collaborazione per le autentiche, si è corso il serio rischio di rimanere esclusi dalla competizione elettorale, come d’altronde è successo ad un altro candidato sindaco (Ketty Rapisarda Basile ndr) che non ha potuto presentarsi a causa proprio della mancanza delle autentiche delle firme. Vi è poi un altro dato legato alla legge elettorale che permette, alla luce dei fatti avvenuti a Tremestieri Etneo, una strategia inaccettabile che consente di carpire 'legalmente' la volontà dell’elettore. E sia chiaro a tutti: quanto accaduto a Tremestieri Etneo è successo anche negli altri comuni interessati dall’ultima tornata elettorale. Il sistema di raccolta delle firme è stato identico ed è a tutti noto. La proliferazione delle liste civiche è una 'stortura' della legge elettorale che consente di votare il Sindaco per mezzo di un tecnicismo giuridico che viene definito 'effetto trascinamento'. Spiego meglio - continua ancora Nicosia -  le liste elettorali possono collegarsi ad un candidato sindaco, questo significa che se l’elettore vota un candidato consigliere di una lista e non indica il voto per il sindaco, 'automaticamente' questo voto viene attribuito anche al 'sindaco collegato'. Insomma: l’elettore non ha chiaramente espresso la sua preferenza per il sindaco, ma è come se lo avesse fatto. Cioè una sorta di pretesa giuridica di dare legale interpretazione alla volontà dell’elettore. Ovviamente siamo ai limiti della correttezza costituzionale. Perché mai, se io non ho espressamente dato la mia preferenza a nessun sindaco (perché magari nessuno mi aggrada politicamente), la legge deve interpretare questa mia “omissione” come la mia “volontà” di volerla attribuire, ex lege, al sindaco collegato? Come si traduce tutto ciò nella realtà elettorale? Con il seguente tecnicismo. Chi ha a disposizione più consiglieri comunali che possono sostenere l’enorme numero di firme da autenticare può presentare più liste (e per questo scopo servono solo le liste civiche perché i simboli dei partiti politici nazionali saranno sempre in numero minore delle liste presentate); più liste significa poter mettere in campo un 'esercito' di candidati consiglieri che solo chiedendo il voto per se stessi lo 'trascinano' anche al 'sindaco collegato'. E il gioco è fatto. Ognuno tragga le proprie conclusioni e faccia le opportune valutazioni".

"Nell’immediatezza dell’emanazione del decreto di rinvio delle elezioni ho rilasciato una mia breve dichiarazione. Per rispetto dell'indagine in corso aspetto per ogni ulteriore valutazione che le autorità competenti, come è giusto, facciano chiarezza. Dal punto di vista politico ritengo, però, che il sindaco di Tremestieri non può rimanere ancora in carica. Solo con una legge potrebbe prorogare la sua permanenza nello svolgere l’attuale funzione. Rilevo inoltre che il decreto dell'assessore regionale agli Enti Locali che riavvia il procedimento elettorale e fissa per il 29 e 30 novembre la nuova data delle elezioni, senza avere un definitivo rapporto dell'autorità giudiziaria sui risvolti dell'indagine, sembra quanto mai intempestivo ed affrettato. L' Assessore avrebbe dovuto avere una visione più ampia e chiara sulla indagine e conseguentemente sulla situazione di Tremestieri. La scelta più saggia sarebbe stata quella di rinviare le elezioni nella tornata primaverile con la conseguenziale nomina di un Commissario Straordinario a garanzia dei cittadini. Io resto in campo, assieme a tutto il gruppo che mi sostiene, per il bene della comunità. Rassicuro che da parte mia non ci sarà alcun silenzio su tutta la vicenda che ha investito queste elezioni e sono pronto a confrontarmi sul progetto politico elaborato per Tremestieri, alternativo all'attuale amministrazione".

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