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Sabato, 27 Aprile 2024
Sanità pubblica / Acireale

La speciale unità di accoglienza permanente di Catania trasloca ad Acireale

La sede acese della Suap è comunque temporanea in vista del suo definitivo trasferimento a Catania, presso il pta "San Luigi", programmato entro al fine del 2026

E' stato completato nel tardo pomeriggio di ieri il trasloco della speciale unità di accoglienza permanente (Suap) di Catania. La struttura è adesso operativa al piano terra dell’ospedale di Acireale, nei pressi della cappella. Sono 6 i posti attivati, dedicati all' accoglienza dei pazienti in stato vegetativo (Sv) o stato di minima coscienza (Smc). La struttura è stata ospitata dal 2016, anno della sua istituzione, presso l’ospedale "Santo Bambino" dell'ospedale "Policlinico-Vittorio Emanuele", ora oggetto di un corposo piano di investimenti per la sua riqualificazione. L’intero percorso di trasferimento del servizio è stato coordinato dal direttore sanitario dell’Asp di Catania, Antonino Rapisarda, con il coinvolgimento dei dipartimenti per le attività territoriali, per l’emergenza e per le risorse tecnologiche e della direzione medica del presidio.

La nuova collocazione della Suap nell’ospedale di Acireale rispetta gli standard di accreditamento previsti dalle indicazioni regionali. Con il trasferimento della struttura nel presidio acese e non in quello di Militello, come in un primo tempo era stato prospettato, dove opera la seconda Suap dell’Asp di Catania, la direzione aziendale ha accolto e riconosciuto le istanze dei familiari dei pazienti di poter fruire del servizio in un’ottica di coesione territoriale, di prossimità e di continuità assistenziale.

La sede acese della Suap è comunque temporanea in vista del suo definitivo trasferimento a Catania, presso il pta "San Luigi", programmato entro al fine del 2026, in coincidenza con l’apertura della casa e dell’ospedale di comunità. In sinergia con la Suap di Militello, ospitata presso l’ospedale "Basso-Ragusa", con 14 posti letto, la Suap di Acireale opera all’interno di una rete regionale integrata per il trattamento dei pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite in fase cronica.

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