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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Manovra 2024: il taglio delle detrazioni da 260 euro e come cambiano gli stipendi

La riforma dell'Irpef accompagna la legge di bilancio messa a punto dal ministero dell'economia, che sarà discussa e votata oggi in Consiglio dei ministri. Le simulazioni sulle buste paga

Un taglio lineare alle detrazioni da 260 euro per chi ha un reddito complessivo superiore a 50mila euro. È questa una delle novità previste nella bozza del decreto legislativo di riforma dell'Irpef e introduzione della mini-Ires che sarà discussa nel Consiglio dei ministri di oggi, lunedì 16 ottobre. Ad essere interessati dalla riduzione gli sconti del 19%, le erogazioni liberali a favore delle onlus, dei partiti e del terzo settore, oltre alle detrazioni sui premi per l'assicurazione sulle calamità. La riforma dell'Irpef accompagna la legge di bilancio messa a punto dal ministero dell'economia, che sarà discussa e votata nel pomeriggio.

Revisione della disciplina delle detrazioni fiscali
Revisione della disciplina delle detrazioni fiscali

Oggi il Consiglio dei ministri dovrà approvare il documento di programmazione economica da inviare a Bruxelles: arriveranno indicazioni su come cambieranno stipendi e pensioni con la nuova manovra di bilancio. Sotto la lente dei ministri anche il decreto fiscale collegato alla finanziaria. Nelle settimane successive si passerà alla legge di bilancio che, come più volte detto, sarà caratterizzata da risorse limitate nonostante l'ampliamento del deficit di 15,7 miliardi di euro. 

Tra le altre novità previste dalla manovra del governo ci sono il taglio del cuneo fiscale per i redditi bassi e la proroga della detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit fino a 3mila euro. Vediamo cosa potrebbe cambiare in termini pratici sugli stipendi, per effetto del taglio del cuneo e dell'imposta sul reddito delle persone fisiche. Le buste paga degli italiani gioveranno di un taglio del cuneo fiscale fino a 35mila euro lordi annui e dell'accorpamento delle due aliquote Irpef al 23% fino a 28mila euro. Il nuovo sistema fiscale passerà quindi da quattro a tre aliquote: le prime due saranno accorpate in un unico scaglione che comprenderà i redditi fino a 28mila euro, con un'imposta al 23%. Dai 28 ai 50mila euro si continuerà invece a pagare il 35%, mentre al di sopra di 50mila euro si pagherà ancora il 43%.

La revisione delle aliquote Irpef
La revisione delle aliquote Irpef

Dalla riforma fiscale sono esclusi i redditi fino a 15mila euro, che però intascheranno i 67 euro del taglio del cuneo fiscale. Gli aumenti in busta paga scattano oltre questa soglia. La Fondazione nazionale dei commercialisti ha simulato gli effetti in busta paga: sono maggiori nella fascia di reddito tra i 25 e i 30mila euro, e si assottigliano poi fino alla soglia dei 35mila euro. In base ai calcoli della Fondazione dei commercialisti, nel dettaglio:

  • un lavoratore che guadagna 20mila euro l'anno avrà il taglio del cuneo (77 euro) e quello dell'Irpef (7 euro), per un totale di 84 euro al mese;
  • chi ha un reddito annuo di 25-30mila euro avrebbe 96 euro dal taglio del cuneo fiscale e 16 dall'Irpef, per un totale di 112 euro mensili;
  • per chi guadagna 35mila euro l'anno, invece, l'impatto complessivo arriverebbe a 120 euro, ovvero 99 di cuneo e 21 di Irpef;
  • oltre questa soglia l'incremento arriverà solo dall'Irpef e avrà un totale di 22 euro.

Il taglio del cuneo attualmente in vigore e che sarà prorogato di un altro anno è del 6% per i lavoratori con reddito fino a 35mila euro e del 7% per chi ha un reddito non superiore a 25mila euro l'anno (1.923 euro al mese). Per il sostegno ai redditi potrebbe arrivare anche la proroga della detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit fino a 3mila euro (per chi ha figli).

Fonte: Today.it

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