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Sabato, 27 Aprile 2024
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Stipendi: a chi spettano i bonus e gli aumenti a dicembre

Non solo tredicesima e premi di produzione (eventuali) per i dipendenti a fine anno. Sgravi contributivi, maggiorazioni per chi lavora durante i giorni festivi e incremento dell'indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici: ecco cosa cambia e a chi spettano

Tra pochi giorni arriva la tredicesima, la retribuzione aggiuntiva allo stipendio mensile che viene maturata durante il corso dell'anno e generalmente viene pagata in un'unica soluzione alla fine di ogni anno. Non è l'unica buona notizia per i dipendenti pubblici e privati: sono diversi, infatti, i "bonus" che i lavoratori vedranno accreditarsi nella busta paga del mese di dicembre, tra sgravi contributivi, maggiorazioni per chi lavora durante i giorni festivi e incremento dell'indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici. Si tratta di una serie di aumenti previsti per la fine dell'anno, oltre alla tredicesima. Ma andiamo con ordine, per capire quali sono i bonus in arrivo col prossimo stipendio e i possibili aumenti, nel dettaglio.

I bonus in busta paga e gli aumenti a dicembre 2023

Partiamo dalle agevolazioni, che non sono però per tutti. Ci sono i premi di produttività per i risultati raggiunti durante l'anno, per i datori di lavoro che li prevedono. Tra l'altro, sui premi di produttività o in alternativa sui "fringe benefit" (compensi in forma non monetaria, consistenti nella messa a disposizione di beni o servizi a favore dei lavoratori) si applica una tassazione agevolata. Significa che i datori di lavoro che premiano i dipendenti, a dicembre 2023 potranno farlo erogando un premio di produzione che entro i 3.000 euro lordi è tassato al 5% anziché al 10%. Agevolazioni anche per i fringe benefit, come ad esempio il rimborso delle bollette di luce e gas, che nel 2023 sono detassati fino a 3.000 euro, ma solo per i lavoratori con figli a carico.

Gli sgravi contributivi e la tredicesima

Non è tutto: c'è uno sgravio contributivo. In sostanza, da luglio 2023 esiste uno sgravio fiscale che riduce la quota di contributi a carico del lavoratore, portandola dal 9,19% al 2,19% nel settore privato, e dall'8,80% all'1,80% nel pubblico, per gli stipendi il cui importo lordo non supera i 1.923 euro mensili. E la riduce al 3,19% nel settore privato e al 2,80% nel pubblico per gli stipendi il cui importo lordo, pur essendo superiore a 1.923 euro, non supera i 2.692 euro. Di fatto, questo sgravio garantisce un aumento netto dello stipendio che, nel migliore dei casi, per chi ha un reddito annuo pari o comunque vicino ai 35mila euro, può arrivare a 100 euro mensili. È stato confermato anche per il 2024.

Lo stesso sgravio si applica anche sulla tredicesima di fine anno, ma in misura ridotta: 6,19% nel settore privato, 5,80% nel settore pubblico se la tredicesima non supera i 1.923 euro lordi, 6,80% nel pubblico se la tredicesima non supera i 2.692 euro lordi. Si tratta di circa 40 euro, per chi ha un reddito intorno ai 25mila euro, che si aggiungono alla tredicesima. Ecco perché quest’anno tra lo stipendio e la tredicesima netta rischia di esserci un distacco ancora maggiore. Come è noto, il mese in cui arriva la tredicesima a lavoratori dipendenti e pensionati è appunto dicembre, con date diverse da categoria a categoria, ma il calcolo è lo stesso per tutti: bisogna moltiplicare la retribuzione lorda mensile per il numero dei mesi lavorati e poi dividere il risultato per dodici. All'importo devono essere sottratte le ritenute fiscali e quelle previdenziali: è per questo che normalmente la tredicesima è sempre di importo inferiore rispetto allo stipendio, anche per i lavoratori che hanno lavorato per tutti e 12 i mesi dell'anno, considerando anche che non si applicano le detrazioni per lavoro dipendente.

Non è per tutti. Sono esclusi dalla tredicesima mensilità prenatalizia tutti i lavoratori straordinari discontinui. Restano fuori dal calcolo le ore di lavoro notturno e festivo, le indennità per ferie non godute, le somme una tantum e i rimborsi spese erogati nel mese. Ulteriore motivo di esclusione è, inoltre, lo stato di aspettativa. Per i dipendenti del settore privato, la data di pagamento varia a seconda di quanto stabilito dalla contrattazione collettiva. C'è un termine, tuttavia: in genere la gratifica natalizia viene erogata entro la vigilia di Natale. 

I giorni festivi e la maggiorazione

Per l'ultima busta paga dell'anno c'è un'altra buona notizia. Rispetto al 2022, anno in cui Natale e di Capodanno erano di domenica, nel 2023 i giorni festivi, ovvero l'8, il 25 e il 26 dicembre, sono in un giorno infrasettimanale. Questo permette ai lavoratori di godere di un giorno di riposo regolarmente retribuito. Chi, invece, lavora nei giorni di festa ha diritto ad una maggiorazione nella misura definita dal contratto collettivo, oltre alla normale retribuzione.

Il bonus per i dipendenti pubblici a dicembre

Ma il "bonus" più ricco in arrivo nel mese di dicembre 2023 è quello che verrà riconosciuto a tutti i dipendenti pubblici impiegati con un contratto a tempo indeterminato. Come stabilito dall'articolo 3 del decreto numero 145 del 18 ottobre scorso, sull'anticipo del rinnovo dei contratti degli statali per il triennio 2022-2024, "l'indennità di vacanza contrattuale riconosciuta nel 2023, pari allo 0,5% dello stipendio tabellare, viene incrementata di 6,7 volte, arrivando così al 3,35%".

La "vacanza contrattuale" è il periodo che intercorre tra la scadenza di un contratto collettivo nazionale di lavoro, o di un altro accordo, e il suo rinnovo. Nel caso del contratto collettivo nazionale, per la sua copertura economica scatta, appunto, l'indennità di vacanza contrattuale. È quindi un elemento provvisorio della retribuzione che viene erogato dal datore di lavoro. Si parla di provvisorietà proprio perché il pagamento di questa indennità deve essere limitato al periodo durante il quale i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori sono impegnati nel rinnovo di un contratto collettivo nazionale.

In pratica, in questo caso significa che a dicembre è previsto un assegno una tantum che riconosce il 2,85% mancante su tutte le 13 retribuzioni percepite quest'anno. Il pagamento potrebbe avvenire contestualmente al cedolino ordinario, in pagamento il 15 dicembre nella generalità dei casi, oppure con un cedolino straordinario successivo. La misura dell'aumento dipende dall'importo dello stipendio. Per calcolarlo bisogna prendere il valore tabellare lordo, moltiplicarlo per il 2,85% e considerarlo per 13 mensilità.

Fonte: Today.it

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