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Girlando traccia bilancio iniziale del suo assessorato: "Prime risposte positive"

In esclusiva per CataniaToday l'assessore al bilancio, patrimonio, contenzioso e partecipate, Giuseppe Girlando, traccia le priorità per il presente e il futuro della città. Poi sottolinea: "Grave errore non aver usufruito del decreto Monti"

L'assessore al bilancio, patrimonio, contenzioso e partecipate, Giuseppe Girlando, traccia in esclusiva per CataniaToday un primo bilancio dopo i primi 100 giorni di attività in assessorato.

Un bilancio complessivo dal momento del suo insediamento?

"E' presto per tracciare un bilancio complessivo. Per quanto riguarda la delega al bilancio, la più importante tra quelle che ricopro, non ho avuto l'ausilio del ragioniere generale, che resta ancora un ruolo scoperto. La carica si pensa possa essere individuata a breve. Questo ha sicuramente pesato nella normale attività, una mancanza importante. Se teniamo conto però di questo fattore, il bilancio è sicuramente positivo perchè abbiamo ottenuto l'approvazione del piano di rientro. Non dimentichiamo che il piano di rientro comprende inoltre una razionalizzazione ed efficientamento nell'attività del settore del patrimonio e non tocca soltanto la questione del bilancio"

Il piano di rientro graverà ulteriormente sulle tasse comunali? Per quanto riguarda il patrimonio, è prevista l'alienazione di alcuni beni?

Per quanto riguarda le tasse comunali non è stato fatto nulla di nuovo. L'ultimo passaggio è stato quello dell'aumento delle tariffe approvato dal consiglio comunale uscente a Giugno in ossequio a quanto previsto nel piano di rientro. Non ci sono ulteriori manovre di aggravio in questa fase amministrativa relativamente alle tasse comunali. Per quanto riguarda il patrimonio si è attivato un percorso per la dismissione del patrimonio disponibile che può essere ceduto. In ordine temporale di priorità, in questa fase e nei prossimi mesi verrà attenzionata la riorganizzazione e la sistemazione, valutazione dei costi dei fitti passivi. Gli effetti per la dismissione del patrimonio si vedranno negli anni successivi, mentre immediatamente abbiamo proceduto a dare avvio alla riorganizzazione della spesa per locazioni passive. Sono state già inviate disdette per alcuni edifici, o per cessazione totale o per contrattare un ribasso dei costi di locazione.

Istituti rieducativi assistenziali: i tagli incideranno?

Come previsto dal piano di rientro, il monte complessivo dei costi dei servizi sociali deve essere ridotto di almeno 2 milioni e mezzo. Di fronte a questo devono esserci effetti pratici di contenimento dei costi. Per quanto riguarda gli istituti assistenziali, prestazioni nei confronti dei minori, si rileva che: la riduzione è transitoria e forte per fine anno 2013, ma dall'anno prossimo l'impatto sarà meno forte. Questo perchè nel 2013 ci siamo trovati di fronte ad uno sforamento di costi e all'esigenza di mettere un freno ai costi per non creare debiti fuori bilancio. Aggiungo inoltre un appunto: riguardo alla parte relativa alla scuola, non c'è una ragione per cui il comune debba pagare in più per ciò che lo stato fornisce in maniera gratuita e peraltro con insegnanti in numero adeguato a disposizione degli alunni.

Situazione attuale delle società partecipate?

Si è proceduto già ad una sostituzione dei vertici Amt. Inoltre abbiamo ottenuto l'incremento e il raddoppio degli autobus su strada, con i conseguente miglioramento del servizio di trasporto cittadino. Abbiamo inoltre definito una parte del contenzioso con la regione che aveva bloccato le risorse e i trasferimenti regionali nei confronti dell'Amt. In due mesi siamo riusciti ad ottenere che la regione versasse i 23 milioni bloccati da inizio anno. Lo stesso impegno e la stessa attenzione l'abbiamo riposta nei confronti di altre partecipate ed entro il mese di ottobre avremo il rinnovo dei vertici in tutte le società.

Catania non usufruirà dei fondi erogati e previsti dal decreto Monti: quali allora le prossime tappe del Piano di rientro?

Il Comune di Catania non ha presentato la domanda relativa al dl 35 entro il 30 Aprile. Hanno infatti usufruito dei fondi soltanto i paesi nella provincia di Catania. Da precisare che questa domanda non è stata fatta dalla precedente amministrazione: sicuramente un grave errore, perchè una parte di denaro sarebbe stata concessa dal governo centrale e trasferita così al territorio per pagare debiti nei confronti dei debitori del comune di Catania. L'emergenza finanziaria sarebbe stata così in gran parte eliminata. Noi confidiamo che il governo nazionale consenta una riapertura dei termini, ma questo non dipende dall'amministraziione di Catania. L'unica certezza è che riceveremo i 50 milioni previsti per il piano di rientro.

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