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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Caso Pellegrino, Trantino in Consiglio: "Mi aveva promesso che si sarebbe dimesso"

La condanna in primo grado con pena sospesa per corruzione elettorale inflitta al vicepresidente vicario del Consiglio Comunale, Riccardo Pellegrino, è stato uno dei temi protagonisti del civico consesso riunitosi ieri sera

La condanna in primo grado con pena sospesa per corruzione elettorale inflitta al vicepresidente vicario del Consiglio Comunale, Riccardo Pellegrino, è stato uno dei temi protagonisti del civico consesso riunitosi ieri sera.  "Da buon cristiano e da buon cittadino, ricordo che la nostra legge costituzionale prevede l’innocenza fino al terzo grado di giudizio” - si è difeso Pellegrino durante il suo intervento - Attendo con trepidazione le motivazioni della sentenza e sono convinto che alcuni aspetti saranno chiariti in Appello”.

"Continuerò a svolgere la mia funzione nel pieno rispetto della legalità e dei cittadini - conclude Pellegrino - ma affido a voi consiglieri la revoca dell’incarico di vicepresidente vicario, qualora fosse necessario”. Dopo la "difesa" del consigliere di Forza Italia, dai banchi dell'opposizione arrivano, con toni pacati, le richieste di dimissioni: "Ci auguriamo che Pellegrino non diventi il capro espiatorio ma fornisca l'opportunità per riflettere su come la legalità vada perseguita sempre, senza ipocrisie, anche quando coinvolge esponenti della propria maggioranza. Al consigliere, al quale auguriamo di dimostrarsi estraneo ai fatti, chiediamo le dimissioni da vicepresidente e invitiamo il sindaco a prendere una chiara posizione in merito".

E Trantino, senza troppi fronzoli, risponde all'appello spiegando di aver tentato di dissuadere Pellegrino al momento della candidatura alla vicepresidenza: “Mi sento autorizzato, visto che lei ha parlato della fiducia della mia Amministrazione, che il sindaco Trantino l’ha chiamata, sono certo che lei lo ricorderà, per provare a dissuaderla dalla candidatura alla vicepresidenza del Consiglio". "E se proprio devo dirla tutta - sottolinea Trantino - durante quella telefonata lei mi aveva garantito che si sarebbe dimesso immediatamente anche nel caso di condanna in primo grado,  ma le scelte sono sue e io non sono arbitro delle sue scelte”, chiosa il primo cittadino. 

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