rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Catania

Comunali, Cantarella: "Lega partito responsabile, coalizione compatta"

Il coordinatore provinciale della Lega, Fabio Cantarella, ex assessore della giunta Pogliese, commenta la decisione del partito di Salvini di ritirare la candidatura di Valeria Sudano in favore di quella di Enrico Trantino. "Io vicesindaco? Sono a disposizione"

Tutti con Enrico Trantino: la coalizione di centrodestra ha deciso di rimanere unita e di proporre per Catania un unico candidato sindaco. Chiuso il cerchio e definiti gli accordi, trovata l'intesa anche con la Lega che fino all'ultimo ha provato a far valere le proprie ragioni sulla proposta del nome di Valeria Sudano. Probabile, comunque, che in caso di vittoria alle urne, al partito di Matteo Salvini spetti la vice sindacatura nel capoluogo etneo. Il primo tra i nomi circolati in tal senso è quello dell'ex assessore della giunta Pogliese, Fabio Cantarella, che abbiamo raggiunto telefonicamente.

Alla fine il centrodestra ha fatto quadra proponendo un unico candidato per la città di Catania, ovvero Enrico Trantino. La Lega al termine di questo percorso di proposta con le altre forze politiche di coalizione come esce dal confronto?

“Usciamo da partito responsabile, lo dico da segretario provinciale. Non solo a Catania ma anche a Trapani, Siracusa e Ragusa. Abbiamo fatto un passo di lato perché abbiamo anteposto il bene della coalizione, che si traduce anche in quello dei cittadini, perché la coalizione ha valore soprattutto per chi viene governato. Valeria Sudano, che era coinvolta in prima persona, ha ritenuto di fare quest’atto d’amore per la coalizione, lei era una candidata di altissimo profilo, come Enrico Trantino e tutti gli altri, ma lei ha deciso di fare questo passo per amore della città”.

Si parla con grande insistenza della possibilità che venga individuato, qualora il centrodestra vincesse le elezioni a Catania, un vice-sindaco in orbita Lega e si è fatto anche il suo nome...

“Io sono un uomo di partito. La mia storia lo dice, mi sono dimesso da assessore perché ho fatto gli interessi dei cittadini e del mio partito. Ritenevo che in quel momento non ci fossero più le condizioni per andare avanti, mi sono dimesso. E se il partito mi chiederà di fare uno sforzo, di impegnarmi in qualche contesto, lo farò. Sono a disposizione. Ho cariche di partito a livello nazionale e provinciale e quindi in sintonia con il segretario nazionale, Matteo Salvini, e quello regionale, Annalisa Tardino, nonché con Luca Sammartino, Valeria Sudano e la deputazione: io sono a disposizione del partito”.

È stato un confronto davvero serrato e intenso, non sono mancati anche dei momenti di tensione, in particolare con alcuni botta e risposta che hanno riguardato - ad esempio - il MpA. Il clima è tornato ad essere sereno, o sono rimaste in seno delle scorie che dovranno essere superate?

“Siamo una coalizione vera che dibatte seriamente, si dice tutto apertamente e anche pubblicamente. Secondo me il cittadino deve apprezzare che siamo veri e ci diciamo in pubblico quello che pensiamo. Poi possiamo rivedere le nostre posizioni, tornare sui nostri passi e riformulare meglio un’affermazione ma siamo una coalizione vera, forte al punto da poter esprimere candidati di altissimo profilo, anche più di uno. Non c’era solo Trantino ma pure Sudano, Sergio Parisi, Pippo Arcidiacono, Ruggero Razza. Siamo una coalizione così rappresentativa del tessuto territoriale e sociale che riusciamo a esprimere dopo dibattiti accesi candidature importanti. Dunque nessuno strascico, nessun residuo. Sempre leale con la coalizione e nell’interesse della città. È bene dirsi le cose in faccia e andare avanti. Mai tornare indietro su quello che si è detto, fatto e pensato. L’importante è trovare la sintesi ed essere uniti e forti e soprattutto determinati per amministrare la città”.

Catania versa in uno stato non proprio ideale, su diversi fronti. Anche su quello dei rifiuti, dopo la sua esperienza da assessore, sembrano ancora esserci dei disagi, che vanno avanti da mesi. Qual è secondo lei lo stato di salute della città, e quali sono gli interventi principali che chi sarà eletto dovrà affrontare?

“Catania versa in uno stato non ideale: è vero, su diversi fronti. Quando non c’è la politica che guida non è facile per una sola persona governare l’intera città, seppur con il massimo impegno, quello che ci sta mettendo il commissario, ex prefetto. Un conto è avere uomini ancorati al territorio, ciascuno con deleghe e che segua un settore con più risorse a disposizione, un altro è che una sola persona debba fare tutto: non è semplice. Il governo politico cittadino è una cosa diversa, ha un raccordo col territorio molto più forte e tanti uomini per poter sintetizzare al meglio ciò che serve. A proposito di rifiuti: quando mi sono insediato la raccolta differenziata era all’8/9% e oggi mi dicono che siamo già oltre il 40% in tutta la città. Ciò significa che ci sono zone in cui la raccolta ha superato il 50%, come il quartiere di San Giovanni Galermo e altri, in cui quando mi sono insediato non esisteva neanche la raccolta differenziata. Dunque è stata fatta una grande rivoluzione. Con questi strumenti che abbiamo creato, con un nuovo appalto che ha portato legalità e trasparenza nonché introduncendo il porta a porta in tutta la città, ci sono gli strumenti per poter lavorare a un miglioramento ma ci vuole anche impegno affinché i risultati siano davvero soddisfacenti. Il raggiungimento di una percentuale a due cifre di differenziata era già una sfida importante, il 40% è un obiettivo impensabile in passato e penso che salirà ancora tanto. Però c’è anche tanto da fare, ne sono consapevole. Adesso ci sono gli strumenti rispetto a prima, li abbiamo creati noi con la vecchia amministrazione, e vanno seguiti e perfezionati”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Comunali, Cantarella: "Lega partito responsabile, coalizione compatta"

CataniaToday è in caricamento