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Sabato, 27 Aprile 2024
Lo scenario

Elezioni Catania, il ritorno di Raffaele Lombardo "spettina" il centro destra

Durante la conferenza stampa, tenutasi ieri pomeriggio, per parlare della conclusione della sua "Odissea giudiziaria", il leader del redivivo Mpa non ha lasciato spazio a un suo impegno in prima persona. L'annuncio di una candidatura autonomista allontana la chiusura delle trattative nel centro destra e strizza l'occhio al cantiere del centro civico di Bianco

"Forse qualcuno non si è accorto che qui il meno giovane della comitiva sono io. La mia età non è un segreto per nessuno, ma soprattutto è finito per me il tempo dell'impegno politico totalizzante, quello delle 20 ore al giorno". Ecco che, con il solito sorriso sornione dietro i baffi, Raffaele Lombardo ha messo una pietra tombale sulla sua candidatura a primo cittadino di Catania. Non guiderà quella città che conosce come le sue tasche e su cui ha idee precise di sviluppo e futuro. Parla di pedonalizzazione di viale Kennedy, del borgo di Ognina, di parcheggi in project financing, l'ex presidente della Provincia e vice sindaco ai tempi di Umberto Scapagnini, il sindaco "charmant" cui si devono le ultime grandi opere di impatto in città.  La passione di Lombardo per Catania è evidente. Ma in pista, al gran ballo dei candidati sindaci di centro destra, gli autonomisti metteranno un altro nome. "Qui in sala ci sono tanti giovani", dice Lombardo citando tre ragazzi, tutti negli "anta": Antonio Scavone, Giuseppe Reina e Salvo di Salvo. 

"Gli altri nomi? Nessuna preclusione, nessuna chiusura preconcetta, nessuna antipatia. Se mi verrà chiesto, esprimerò il mio punto di vista. I miei amici, quelli impegnati direttamente in politica, celebreranno un Congresso rifondativo il prossimo fine settimana e avanzeranno una candidatura. Parteciperemo al confronto, credo anche con gli altri, per arrivare, se è possibile, se ci sono le condizioni, a una sintesi". Queste le ultime parole dello stratega MpA, sulle cui capacità di tessere raffinatissime trame politiche si sono già versati ettolitri di inchiostro. 

Da rilevare c'è che le parole di Raffaele Lombardo di Grammichele assomigliano parecchio a quelle diffuse da Totò Cuffaro di Raffadali qualche giorno fa. "E chiaro che se si dovesse andare a briglie sciolte anche noi nei prossimi giorni, potremo esprimere la nostra. Ma auspichiamo che ciò non avvenga e che si trovino le ragioni comuni per sedersi e ragionare su come trovare una candidatura condivisa", aveva detto l'ex governatore citando poi, ma senza farne il nome - come solo i democristiani di rito siciliano sanno fare - Enzo Bianco come possibile candidato autorevole per la città.  Al netto di quelli che sussurrano come Raffaele ed Enzo sul dossier Catania si parlino da tempo. Chissà che non ne possa venire fuori una variegata alleanza di super centro in pieno stile prima Repubblica, con i renzian-calendiani nel ruolo del PLI. E Cancelleri?  

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