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Elezioni Comunali 2013

Stancanelli incontra Confindustria: undici punti per il futuro della città

L'incontro è stato promosso insieme al coordinamento civico "Tutti per Catania". Queste le richieste: richieste: dalla diminuzione delle imposte sugli opifici industriali all'approvazione del Prg, da una gestione efficiente delle risorse culturali alla dismissione delle aziende pubbliche

Undici punti programmatici per il futuro della città sono stati sottoposti da Confindustria Catania al sindaco Raffaele Stancanelli, nell’ambito dell’azione di ascolto e confronto del primo cittadino con le categorie professionali e produttive, promossa insieme al coordinamento civico “Tutti per Catania”.   

Il presidente di Confindustria Domenico Bonaccorsi di Reburdone e il direttore Franco Vinci hanno esposto a Stancanelli le loro richieste: dalla diminuzione delle imposte sugli opifici industriali all’approvazione del Prg, da una gestione efficiente delle risorse culturali di Catania alla dismissione delle aziende pubbliche.

Il sindaco Stancanelli ha risposto su ogni questione, ricordando i risultati conseguiti nei cinque anni della sua prima amministrazione, a cominciare dalla netta riduzione dei debiti comunali verso le imprese che, al momento del suo insediamento, ammontavano a più di un miliardo di euro, mentre del piano di risanamento delle partecipate non si era mai iniziato a discutere e agire per un salvataggio e rilancio di esse, nell’ottica di un alleggerimento della partecipazione comunale nella gestione della attività produttive.

Quanto al turismo, Stancanelli ha ribadito che “Catania non è ancora una città turistica, ma solo a vocazione turistica perché  - fino a qualche anno fa- non si erano stati realizzati progetti a lungo termine, ma solo iniziative estemporanee e non collegate a nessun piano specifico”. 

Solo adesso - ha proseguito Stancanelli - si è riusciti a licenziare il Pua per la zona della Playa”. In tema di cultura, il sindaco ha puntualizzato gli sforzi compiuti per creare un polo museale integrato, “che comprenda, oltre al Castello Ursino, altre due strutture: l’ex sede della Cisl in via Crociferi, in cui sono già allo stato avanzato i progetti di ristrutturazione e il monastero di via Santa Chiara, che ospita i servizi demografici del Comune e anche qualche altra importante sede in via Crociferi. Abbiamo ottenuto importanti finanziamenti per trasformare questi luoghi in attrattiva turistico-culturale a cui stiamo lavorando”.

Soffermandosi sui beni comunali, Stancanelli ha spiegato che, al momento del suo insediamento non esisteva neanche un inventario del patrimonio immobiliare. “Durante la mia sindacatura invece è stato fatto – ha ricordato - e contestualmente si sono messi in vendita i beni non necessari al Comune. Il paradosso però è che negli anni ’90 nonostante il Comune di Catania avesse la proprietà di numerosi immobili non utilizzati, ne sono stati affittati altri, spendendo cifre notevoli. Anche su questo fronte abbiamo agito concretamente per risparmiare e alleggerire in maniera consistente i fitti passivi”.

Accanto alla riduzione delle spese, nuovi finanziamenti da fondi extracomunali sono stati attinti per rispondere alle esigenze della città, da Librino (a cui sono stati destinati ben 13 milioni di euro, per il recupero del Palazzo di cemento e la costruzione della cosiddetta “spina verde” del parco Moncada), alle 21 scuole catanesi che si stanno ristrutturando per migliorarne la sicurezza oltre alle altre 13 già riqualificate.

Infine, Stancanelli ha accennato al Piano regolatore generale, rimasto fermo in consiglio comunale: “Solo ignobili giochetti politici hanno fermato l’approvazione  di uno strumento urbanistico moderno e innovativo realizzato con professionalità interne e con l’Università, dopo venti anni di attese e spese per inutili consulenze.

Mi impegno – ha garantito il sindaco - a farlo approvare in pochissimo tempo con la mia nuova maggioranza in consiglio comunale, per far ripartire l’edilizia e rigenerare il centro storico”. "Nel 2008 – ha ricordato Stancanelli- nessuno voleva guidare un Comune sull’orlo della bancarotta. In questi cinque anni abbiamo svolto questo compito con entusiasmo, inseguendo l’interesse generale e non quello dei singoli. Oggi posso dire che facendo il sindaco sono anche diventato una persona migliore. Adesso voglio continuare a servire questa città e a farla crescere, non con le illusioni di un tempo che non esiste più, ma con la concretezza che ha caratterizzato questa prima difficilissima fase della guida della Città di Catania”.

"Riconosco la coerenza del Sindaco nel voler continuare il lavoro svolto finora", ha concluso il presidente di Confindustria Catania Bonaccorsi.

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