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Domenica, 28 Aprile 2024
Regionali Sicilia 2017

Marco Sinatra si candida con Micari, M5S: "Indagato in Mafia capitale"

Candidato con Sicilia Futura a sostegno di Fabrizio Micari è stato coinvolto all'interno del filone siciliano della maxi-inchiesta di Mafia Capitale per la gestione degli appalti all'interno del CARA di Mineo. L'accusa, per lui, era quella di turbativa d'asta. La sua posizione però è stata stralciata

Sindaco di Vizzini dal 2012 al 2017, Marco Aurelio Sinatra è uno dei nomi che compare nella cosiddetta lista degli "impresentabili" stilata dal Movimento Cinquestelle. Un posto che i grillini gli assegnano per esser stato coinvolto all'interno del filone siciliano della maxi-inchiesta di Mafia Capitale per la gestione degli appalti all'interno del CARA di Mineo. Come primo cittadino del comune calatino, Sinatra è infatti indagato dalla Procura di Catania per il reato di turbativa d'asta insieme all'allora collega di Mineo Anna Aloisi e al sottosegretario all'Agricoltura Giuseppe Castiglione. Oggi, tuttavia, le accuse per lui sarebbero cadute e, infatti, non è tra i destinatari del rinvio a giudizio.  

Le accuse della Procura 

Nel decreto la Procura ipotizza che gli indagati "turbavano le gare di appalto per l'affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, prorogavano reiteratamente l'affidamento e prevedevano gara idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara di appalto 2014". Al centro dell'indagine, Luca Odevaine che faceva parte del "Tavolo di coordinamento nazionale sull' accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale". Davanti al gip di Roma, Odevaine avrebbe ammesso di aver intascato tangenti per "blindare" il bando del Cara di Mineo.

Gli indagati, secondo l'accusa, avrebbero turbato le gare di appalto per l'affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, e prorogato "reiteratamente l'affidamento", prevedendo condizioni di gara idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara d'appalto del 2014. Inoltre, avrebbero agito in concorso tra di loro e nelle rispettive qualità, con "collusioni ed altri mezzi fraudolenti" consistiti tra l'altro, nel ricorrere a numerose proroghe del primo contratto di affidamento, nel prevedere una disciplina dei requisiti speciali di partecipazione alle gara del 2014 idonea a consentire l'accesso alla procedura ad evidenza pubblica ad un numero ristrettissimo di operatori economici. I fatti contestati dalla Procura distrettuale etnea sarebbero stati commessi a Catania e altrove tra il 18 agosto 2011 ed il settembre 2014.

Accuse cadute per Sinatra

Il suo nome tuttavia non compare tra quelli delle persone che sono state rinviate a giudizio per la vicenda, sia a Catania che nell'inchiesta gemella di Caltagirone. 

Il sostegno a Fabrizio Micari

"Sono stato invitato dai gruppi dirigenti del mio partito per dare una mano a questa terra. Una terra che ha bisogno non più di parole ma di fatti, di persone competenti che si mettano al servizio di chi ha un'aspettativa", dichiara Sinatra nel video di presentazione della sua candidatura. "La Sicilia non può essere terra di disperazione", conclude. 

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