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Musumeci parla ai giovani di DB: "Il nemico è la rassegnazione"

Il presidente della Regione ha incontrato il movimento giovanile di Diventerà Bellissima, amministratori e attivisti in un lido di Catania. Il punto su due anni di governo e sul futuro

Il lido scelto da Diventerà Bellissima era senza dubbio affollato ieri sera in occasione della presenza del presidente Nello Musumeci. L'evento, organizzato dalla componente giovanile del movimento con Francesco Sicali, ha visto però per la maggiore la partecipazione dei quadri di Diventerà Bellissima, di amministratori locali e di simpatizzanti e curiosi provenienti da tutta la Sicilia orientale.

Video | Le parole del presidente

Un momento per poter "toccare" il presidente e scambiare qualche parola visti i tanti impegni di Musumeci. Lui stesso dice ai giornalisti che vorrebbe stare di più sul territorio ma "si lavora 18 ore al giorno su 24, qualche ora per dormire e una mezz'ora per mangiare e le giornate si finiscono in fretta. Stiamo recuperando anni di arretrato. Ma ci stiamo organizzando - ha aggiunto - con i deputati per stare in giro e sul territorio con maggiore assiduità".

Tra i tanti presenti l'assessore alla Salute Ruggero Razza, il sindaco di Caltagirone e coordinatore del movimento musumeciano Gino Ioppolo, la dottoressa Francesca Catalano - moglie dell'ex rettore Francesco Basile -, Giuseppe Dipasquale e Valeria Contadino e anche l'ex consigliere comunale Nuccio Lombardo.

Quest'anno niente festa della Lega per Musumeci che, invece, ha presenziato a quella dell'Udc: "Non c'era invito per presenziare così come non c'era l'anno scorso - spiega il presidente - e quando c'è la possibilità di coniugare gli impegni in agenda lo faccio. Idealmente ero lì per contestare la nascita di questo nuovo governo".

Dopo un periodo concitato dentro il movimento di Musumeci, alla vigilia delle europee, con lo "strappo" di Stancanelli e la "tentazione" di andare con la Lega e le parole "freddine" del luogotenente di Salvini in Sicilia Stefano Candiani, in questa fase sembra che Diventerà Bellissima voglia "rimettersi in cammino" consolidando il suo ruolo di forza di centrodestra che punta all'autonomia.

"Ai giovani vogliamo offrire idee per le quali lottare, altri offrono droga per morire. Diventerà Bellissima è un movimento autonomista che si colloca nel centrodestra ed è un movimento con 5 parlamentari, un assessore regionale, sindaci, consiglieri comunali, circoli e 9000 iscritti", dice Musumeci.

Mentre durante la campagna elettorale, vinta due anni fa, il politico di Militello escludeva un Musumeci - bis adesso, invece, apre a una ricandidatura alla guida della Regione precisando però che adesso è il "tempo della semina e sarà poi valutato il raccolto".

Con i "suoi" Musumeci parla di regionalismo differenziato "senza privilegi ma pari opportunità e con un piano Marshall per il Sud", di lavoro e formazione settori in cui "si è invertita la tendenza" e sopratutto del modo di vivere un po' fatalista dei siciliani.

"I giovani vanno all'estero e cercano il lavoro dipendente - ha detto alla platea il presidente - perché non hanno la cultura d'impresa. E' un problema di vocazione e vogliamo spiegare che oltre il lavoro fisso c'è quello autonomo, noi con l'Irfis stiamo lavorando per questo, per l'autoimprenditorialità".

Musumeci punta il dito "contro la rassegnazione" del popolo siciliano e - parlando a un incontro organizzato dai giovani - non ha potuto fare a meno di affrontare il nodo dell'emigrazione di massa delle nuove generazioni: "Anche io ho un figlio che è dovuto andare fuori per lavorare. E' una sconfitta e un costo. Non deve prevalere il principio della rassegnazione però. Vogliamo giovani che possano creare impresa e avere ambizioni: sta succedendo in agricoltura. I giovani rilevano le aziende guidate dai padri e dai nonni avviando nuovi cicli".

Poi ha attaccato la burocrazia e i dirigenti che non sono propositivi e la stagione dell'odio che sui social è dominante: "Su Facebook appena scrivo qualcosa dopo 5 minuti arrivano gli odiatori seriali. C'è chi mi augura di morire lentamente. Viviamo una violenza verbale perenne, questo ci hanno insegnato formazione politiche anche di recente nascita".

Poi ha passato in rassegna l'attività del governo nei vari settori, in particolare sulle infrastrutture e sui tanti cantieri aperti nell'ultimo anno.

Infine qualche stoccata anche alla Cgil e a chi non "ha stile istituzionale": "La Cgil ha una storia nobile di coraggio e come può avere a monte un pregiudizio con il governo regionale. Abbiamo stabilizzato precari della sanità, aumentato il trattamento dei forestali, firmato i contratti con i regionali".

"Per essere appetibili - ha concluso - come la Toscana o l'Emilia ci vorranno 10 o 15 anni di lavoro. Non sono come tanti che dicono che in 2 - 3 anni si risolve tutto. Dobbiamo recuperare 30 anni di arretrato e ogni giorno lavoriamo per recuperare terreno perduto".

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