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Domenica, 28 Aprile 2024
Aci Sant'Antonio

Inchiesta sulla ricostruzione dopo il sisma del 2018, sospesi due geometri

I provvedimenti sono stati notificati con due misure cautelari nei confronti della coordinatrice dell'ufficio Sisma di Aci Sant'Antonio, R.M., interdetta dall'esercizio di pubblico servizio per dieci mesi, e del geometra A.P.,, sospeso dalla professione per sei mesi

I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Catania hanno notificato un avviso di conclusione indagine a 42 indagati nell'ambito di più filoni d'inchiesta, dal 2019 al 2023, che riguardano il comune di Aci Sant'Antonio.

I provvedimenti sono stati notificati con due misure cautelari nei confronti della coordinatrice dell'ufficio Sisma,R.M., interdetta dall'esercizio di pubblico servizio per dieci mesi, e del geometra A.P.,, sospeso dalla professione per sei mesi. Entrambi sono indagati per atto contrario ai doveri d'ufficio, truffa aggravata, falsità ideologica, distruzione e occultamento di atti veri. Le indagini, condotte con intercettazioni telefoniche, sono state avviate dopo la denuncia di due imprenditori sui lavori per la ricostruzione dopo il terremoto del 26 dicembre del 2018, il cosiddetto "sisma di Santa Stefano". Secondo la Procura , l'inchiesta avrebbe permesso di "portare alla luce un trasversale sistema illecito" sui contributi post sisma nel quale "risultavano pesantemente coinvolti, a vario titolo, pubblici amministratori, funzionari comunali, tecnici di parte e privati cittadini".

Tra gli indagati ci sono anche l'ex sindaco, il suo vice e la giunta allora in carica. Per l'accusa, "il funzionario comunale avrebbe fatto ottenere a privati cittadini l'indebita elargizione del contributo statale stanziato per il pronto ripristino delle abitazioni danneggiate dal sisma, ottenendo in cambio una remunerazione economica, consistente in una quota del compenso corrisposto al geometra tecnico di parte". L'inchiesta avrebbe fatto luce anche su "plurime falsificazioni dei verbali di giunta e delle relative delibere adottate" da ex assessori che, "in concorso con il segretario comunale, nel 2019, avrebbero attestato falsamente la presenza a sedute alle quali non avevano partecipato". Dalle indagini dei carabinieri sarebberoemerse condotte fraudolente anche a carico di funzionari comunali e di titolari di imprese nei lavori del ripristino del manto stradale, connesse a un traffico illecito di rifiuti "derivante dall'omesso conferimento in discarica del fresato d'asfalto".

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