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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Crisi dell'artigianato catanese, il parere dei commercianti

Prendendo come punto di partenza l'analisi trimestrale della Cna che fotografa una Catania capitale della crisi per la piccola e media impresa artigiana, abbiamo fatto un giro tra le botteghe del centro: i titolari chiedono di incrementare le corse dei bus e rendere più accessibile il centro storico

Sono rimasti in pochi ed il loro numero è in crescente diminuzione. La concorrenza dei centri commerciali e le difficoltà logistiche riscontrate dai clienti nel raggiungere le botteghe con il proprio mezzo, rischia di mettere seriamente in pericolo la sopravvivenza degli artigiani, una categoria sociale quasi in via d’estinzione nel territorio etneo. Prendendo come punto di partenza l’analisi trimestrale della CNA diffusa ieri, che fotografa una Catania capitale della crisi per la piccola e media impresa artigiana, abbiamo fatto un giro tra le botteghe del centro chiedendo ai diretti interessati un commento sull’andamento delle vendite negli ultimi 6 mesi.

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I turisti lo fotografano con l’I-phone, molti chiedono informazioni su come si realizzino i suoi prodotti, ma in pochi portano a termine l’acquisto. Pietro Impellizzeri è il titolare di una delle ultime botteghe specializzate nella lavorazione di vimini e giunco. “Faccio questo lavoro da quando sono nato e dopo di me nessuno manderà avanti questa attività. I miei clienti acquistano oggetti di un certo peso ed è difficile portarli a casa senza macchina. Da dieci anni a questa parte il calo di vendite è stato continuo”.

Sono in molti a puntare il dito contro il piano viabilità del centro storico. “Bisognerebbe incrementare le corse degli autobus –commenta la titolare di un negozio di oggetti sacri di via Vittorio Emanuele – io per venire qui stamattina ho impiegato più di 2 ore, salendo poi su una vettura stracolma. I turisti? Prendiamo il caso dei croceristi: rimangono in città per pochissimo tempo, comprano una granita al bar e quando va bene acquistano un souvenir di 2-3 euro al massimo. Quello che manca è il cliente abituale, che incontra serie difficoltà nell’arrivare in centro.”

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