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Diciotti, continua la protesta: esposto in Procura, arriva anche Micciché

Quarta giornata di protesta per le donne e gli uomini del presidio anti-razzista permanente che chiedono la liberazione dei migranti dalla nave Diciotti. La rete antirazzista presenta un esposto in Procura, e il presidente dell'Ars prova a salire a bordo per un'ispezione

L'aplomb istituzionale è venuto meno questa volta e, senza giri di parole, il presidente dell'Ars Gianfranco Micciché - forse cavalcando l'onda delle frizioni romane tra Forza Italia e Lega - ha insultato pesantemente il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Fattene una ragione, non sei un razzista - ha scritto Micciché su Facebook all'indirizzo del leader del Carroccio - sei solo uno stronzo". Questo il precedente della visita di questa mattina del deputato forzista al porto di Catania, accompagnato dalla presidente e da alcuni deputati della commissione Sanità regionale che, tuttavia, non sono ancora riusciti a salire a bordo per uno "stop" imposto dalla Guardia Costiera. 

Migranti a bordo della Diciotti

La vita a bordo, le prime immagini girate sulla nave Diciotti - Video

Il post di Micciché

"Dici di non temere l'intervento del Presidente della Repubblica, quello del Primo Ministro, o quello di un Procuratore - aggiungeva ieri il presidente sul noto socialnetwork - Io non ti auguro un'indagine per sequestro di persona. Ti auguro di riuscire a provare vergogna. Non so come tu riesca a dormire al pensiero di quanta sofferenza si stia procurando nel tuo nome. Salvini, non ti stai comportando da Ministro di una democrazia occidentale, civile: non stai difendendo i confini d'Italia, perché persino l'ultimo dei soldati in guerra avrebbe pietà di un civile inerme, ferito, indifeso. Salvini, non agisci così perché intollerante o razzista". "Perché nel lasciare 150 persone per tre giorni in balìa di malattie e stenti su una nave non c'entra niente la razza o la diversità - concludeva - c'entra l'essere disumani, sadici. E per cosa poi, per prendere 100 voti in più?". 

Migranti a bordo della Diciotti, Razza: "Ampie rassicurazioni da parte dei sanitari"

La protesta di oggi

I parlamentari regionali sono arrivati oggi durante la manifestazione della CGIL regionale che si è unita al presidio permanente della rete antirazzista catanese e delle associazioni che, da giorni, chiedono la liberazione delle circa 150 persone ormai da otto giorni a bordo dell'imbarcazione militare. Il sindacato rosso ha chiesto, tra le altre cose, di poter inviare i propri medici per una visita ai migranti ma ha ricevuto un "no grazie" da parte delle autorità marine. Da parte sua la rete antirazzista ha annunciato di aver preparato e depositato per via dei propri legali un esposto in Procura dove si ipotizzano diverse fattispecie di reato, tra le quali illecita detenzione di esseri umani. 

La manifestazione della CGIL e le parole di Stefano Fassina

La testimonianza della psicologa che ha visitato i minori della Diciotti

Le parole di Salvini

"Ostaggi? Gli ostaggi sono stati gli italiani. Lo sono degli immigrati e dell'Europa, da troppo tempo. Con questo governo non lo saranno più. È finita un'epoca", dice il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che - intervistato dal Corriere della Sera - ribadisce il suo no al far scendere gli immigrati dalla nave Diciotti. E come se ne esce? "Con un bell'aereo che arriva da una delle capitali europee all'aeroporto di Catania. Gli europei dimostreranno il loro cuore grande caricando tutti gli aspiranti profughi. Noi la nostra parte l'abbiamo fatta con i giovani". Oggi l'Europa si riunirà sul tema. Cosa direte? "L'Europa deve sapere che il governo italiano è irritato", risponde. "L'Italia è contribuente dell'Europa per circa 6 miliardi l'anno - osserva -. Ne abbiamo in cambio problemi su pesca, agricoltura, turismo, commercio, banche". L'Italia taglierà i contributi all'Unione? "Stiamo entrando nella discussione sul bilancio, in cui le decisioni richiedono unanimità. Per noi, l'unanimità Bruxelles non la vedrà neanche col binocolo. E non siamo gli unici": "La maggior parte dei Paesi pretende lo stop all'immigrazione. A metà settembre ci sarà la riunione dei ministri dell'Interno europei, e lì lo si vedrà. Io, nei prossimi giorni, incontrerò Viktor Orbán a Milano". "Ci sarà - prosegue - parecchio di cui parlare. Si dice che in base ai trattati, alle convenzioni, a Ginevra, noi non possiamo riportare gli immigrati indietro. Bene. Ma trattati e convenzioni si possono modificare". Non pensa di aver avuto un atteggiamento di sfida verso la magistratura? "Non è questione di sfida, ci sono milioni di processi in arretrato e mi stupisce che ci sia qualche magistrato che ritiene di aprire un fascicolo per sequestro di persona", ma "se mi convocano, sono a disposizione. Se l'autorità giudiziaria riterrà di indagarmi, processarmi o arrestarmi, troverà in me un italiano pronto a difendersi".

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