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Domenica, 28 Aprile 2024
Elezioni comunali 2023

Caserta lancia la volata a Palazzo degli Elefanti: "Continuità terrificante, noi il cambiamento per Catania"

Maurizio Caserta, con queste parole, lancia il guanto di sfida al candidato del centrodestra Enrico Trantino in vista delle ormai imminenti elezioni che consegneranno a Catania il nuovo sindaco. Sicurezza, legalità, mobilità e rilancio dell'area portuale tra i punti principali non più rinviabili e da affrontare subito per il rilancio della città

"Da una parte c'è la continuità con Trantino che ha fatto parte della giunta Pogliese e dall'altra parte c'è il cambiamento. La continuità è terrificante, perchè i cinque anni passati, per giudizio generale, sono stati anni difficili". Dopo aver fatto definito la sua squadra (non dovrebbero esserci margini per altre adesioni) Maurizio Caserta, con queste parole, lancia il guanto di sfida al candidato del centrodestra Enrico Trantino in vista delle imminenti elezioni che consegneranno a Catania il nuovo sindaco. Spezzare il cordone con un passato amministrativo complicato, i temi della sicurezza, della legalità, della mobilità e il rilancio dell'area portuale tra i punti principali non più rinviabili e da affrontare subito per il rilancio della città, "un percorso possibile ma non brevissimo". 

Caserta: "Trantino in continuità con Pogliese, ultimi cinque anni sono stati terrificanti" | VIDEO

L'appello alle forze non in linea con la coalizione di centrodestra sembra stia riuscendo ad ampliare il fronte progressista. Sono 6 le liste a suo sostegno adesso. Si aspetta altre adesioni da qui al 3 maggio?

"Non credo ci siano margini per altre adesioni, però non escludo nulla. C'è la consapevolezza che un campo largo è possibile, in cui ci siano le forze progressiste, riformiste e moderate. E qui a Catania e in Sicilia, come accade in altri capoluoghi di provincia, il percorso è stato animato da questo spirito, cioè di mettere insieme quelle forze per presentare un'offerta politica che guardi a inclusione, trasformazione digitale e transizione ecologica, quegli assi importanti della politica europea che possono essere declinati anche a livello cittadino". 

Catania storicamente ha sempre votato a destra. Come si può cambiare rotta in questa tornata elettorale, sconfiggendo quella che lei ha definito una corazzata di carta?

"Non credo che ci siano elezioni con risultati scontati. Quando ci si confronta bisogna essere chiari e individuare esattamente l'offerta politica che si sta mettendo sul quel mercato. Credo che, in questa tornata elettorale, le offerte politiche siano ben distinte. Questo è un vantaggio per gli elettori che devono votare. Da una parte c'è la continuità con Trantino che ha fatto parte della giunta Pogliese e dall'altra parte c'è il cambiamento. Non sempre la continuità è cattiva e il cambiamento è buono. Ma in questo caso la continuità è terrificante, perchè i cinque anni passati, per giudizio generale, sono stati anni difficili. Ma l'idea del cambiamento non basta, bisogna indicare la direzione. La città deve includere, passare la frontiera e andare in quelle aree periferiche che sono state neglette, ignorate, massacrate in questi anni. Questo è il punto centrale, non si può costruire un progetto politico per Catania senza guardare seriamente con attenzione a determinate parti della città".

Ha già corso alle comunali del 2013 con una lista civica e oggi è candidato unico per il fronte progressista. Sulla base dell’esperienza passata con quali consapevolezze affronta oggi la sfida di una candidatura a sindaco?

"Dieci anni fa è stata una bella storia perchè abbiamo raccolto gli entusiasmi di singole persone che avevano voglia di scommettersi. Oggi le condizioni sono diverse. In questi dieci anni sono successe tante cose in Sicilia, nel nostro Paese e nel mondo. E non si può ignorare tutto questo nel percorso politico e amministrativo di una città come Catania che è collocata in uno snodo geopolitico non banale. Oggi c'è una consapevolezza in più, di essere parte di un disegno più grande, al quale noi che non siamo piccolissimi possiamo dare un contributo. Responsabilità e consapevolezza di un quadro nazionale e internazionale diverso rispetto a dieci anni fa".

Sul fronte della mobilità, anche Trantino ha rilanciato la necessità di ampliare la rete ciclabile. La metro punta all'apertura di nuove fermate, ma sono ancora molte le criticità. Quali sono le sue priorità?

"Sappiamo tutti che il traffico a Catania è lento. E questo ha effetti su imprese, famiglie, lavoro e sulle scuole. E' una questione da affrontare con priorità. Come si fa? Alcune cose sono abbastanza ovvie. Ci sono troppe macchine e questo ostacola il movimento di tutti in città. Il servizio pubblico è carente, la linea metropolitana è incompleta, la rete ciclabile è un sogno. In realtà esiste un progetto, esistono le risorse per farlo, bisogna fare questo passo importante che non risolverà il problema ma da qualche parte bisogna cominciare e questo mi sembra un buon punto di partenza, perchè se cominciamo ad alleggerire il flusso delle auto, noi rendiamo più facile il percorso dei mezzi pubblici. Piuttosto che immaginare disegni straordinari che in poco tempo non possono essere realizzati, ce n'è uno che può essere realizzato in poco tempo e questo è la rete ciclabile di 100 km, già progettata e con risorse disponibili. Non si può aspettare oltre".

Il porto sempre più lontano dalla città. Intere aree sono state chiuse, il cantiere del molo di levante  durerà almeno fino al 2026. La vita notturna in questa zona è spesso caratterizzata da episodi violenti. Cosa può fare il Comune per migliorare la fruizione di questa parte di città, in collaborazione con l'autorità portuale?

"La storia del porto è una storia antica in questa città. Non fosse altro che risiede proprio nel centro storico. Che è purtroppo anche fonte di problemi. Lo abbiamo discusso e affrontato da troppo tempo per rinviarlo ancora. C'è una strada: il sistema portuale non può essere un sistema composto da singoli porti ognuno per conto proprio. Catania deve imparare a essere parte di un sistema portuale più ampio, che includa in particolare quello di Augusta e cominciare a specializzare i porti. Questa è la strada del futuro. La specializzazione passa attraverso la definizione dei compiti. Certamente il compito del porto di Catania è prevalentemente turistico, diportistico e croceristico e su questo bisogna concentrarsi, rendendo la vita di chi ne fruisce più facile, agevole e meno pericoloso. E queste condizioni non ci sono".

Un giudizio sulla giunta Pogliese: c'è qualche progetto che reputa valido e crede sia meritevole di una continuazione?

"Ci devo pensare, non è facile. Se guardo allo stato della città, alla pulizia, alla sicurezza e alla mobilità onestamente trovo difficile un buon passaggio di questi ultimi cinque anni".

Cosa può essere fatto da qui ai prossimi cinque anni e come immagina la Catania del futuro?

"Chiunque assuma la responsabilità di governo deve capire che non può limitarsi al proprio orizzonte temporale, deve lavorare per gli altri, questo è un atteggiamento difficile da adottare ma l'unico sensato. Il percorso per risollevare questa città è possibile ma non brevissimo. Ha bisogno di dieci, quindici, vent'anni. Chi comincia oggi deve gettare le basi affinchè quel percorso possa essere continuato dagli altri. C'è un tema prioritario da affrontare ed è quello della sicurezza. Chiunque vada in giro e sente i giudizi dei cittadini la prima cosa che viene messa in risalto è la mancanza di sicurezza. Non vengono rispettate le regole, che noi lasciamo stare alcuni interessandoci poco degli altri. Questo atteggiamento tipico un po' della cultura della destra, secondo cui chi fa non deve essere disturbato, qui a Catania è stata presa alla lettera. Non disturbiamo nessuno e non disturbando nessuno abbiamo creato un sacco di problemi alla città. Chi fa deve essere obbligato a seguire la legge. Cominciare a far rispettare le regole è quindi la priorità dei prossimi cinque anni, ma manca chi le applica e chi le fa rispettare. Catania deve essere di nuovo popolata di vigili urbani e forze dell'ordine. L'impressione visiva oggi è che queste forze non ci siano nella misura corretta".

La squadra è già pronta o sono ancora in corso dialoghi?

"Come è facile immaginare quando si è in sei, occorre rispettare l'equilibrio e le posizioni sono poche. Come vengono ripartite le posizioni all'interno della giunta non interessa a nessuno onestamente. Utilizzeremo la serenità e l'equilibrio che servono in questi casi, preoccupandoci principalmente di costruire una squadra di qualità, di persone oneste che hanno a cuore le sorti della città e si impegnano con tutto il loro cervello cuore e fisico per lavorare a un progetto comune".

Un pregio e un difetto del suo principale avversario politico Trantino?

"L'avvocato Trantino è un professionista eminente e una persona perbene. Il difetto è che ha partecipato alla Giunta Pogliese negli ultimi cinque anni". 

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