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Domenica, 28 Aprile 2024
Elezioni comunali 2023

Comunali, Sergio Parisi: "Ci vogliono competenze per guidare la città di Catania”

Sergio Parisi potrebbe rappresentare l'elemento di novità sullo scranno più alto di Palazzo degli elefanti, anche se la "battaglia" politica si preannuncia davvero accesa, con tanti protagonisti pronti a giocare un ruolo significativo

In seno ai partiti dell'area politica di centrodestra sono ore caldissime di dialogo e confronto sulle dinamiche che condurranno alle prossime elezioni comunali. In un contesto in cui quotidianamente emergono nuovi nomi per il ruolo di primo cittadino, nelle ultime ore circola la notizia di una possibile candidatura a sindaco di Valeria Sudano, in forza alla Lega. Tra i papabili restano anche Ruggero Razza, Pippo Arcidiacono e Sergio Parisi, candidature in orbita Fratelli d'Italia. Catania Today ha interpellato nuovamente Sergio Parisi, che potrebbe rappresentare l'elemento di novità sullo scranno più alto di Palazzo degli Elefanti. Anche se la "battaglia" politica si preannuncia davvero accesa, con tanti protagonisti pronti a giocare un ruolo significativo. Da assessore, visti i suoi pregressi nel mondo dello sport, ha acquisito esperienza politica e lavorato sul fronte delle strutture sportive, riqualificando alcuni vecchi campi e palazzetti disseminati in città, recependo diversi fondi, anche per la ristrutturazione dello Stadio "Angelo Massimino". La scorsa estate è stato protagonista nella scelta della proprietà a cui affidare la gestione del "nuovo" Catania, la squadra di calcio della città. Altra delicata mansione, quella legata alle politiche comunitarie, con la ristrutturazione di alcune piazze e luoghi della città che versavano in condizioni non ottimali, la consegna di immobili a Librino per affrontare l'emergenza abitativa e la dotazione di mezzi pubblici elettrici. 

I petali della margherita per quanto riguarda il toto candidabili del centrodestra diminuiscono sempre di più: lei è ancora in corsa, secondo molti resta il candidato numero uno in lista per le prossime elezioni. La fumata bianca è vicina?

"Guardi, io sono molto sereno; il mio nome è diventato credibile per quello che ho dimostrato in questi cinque anni. Abbiamo lavorato molto, personalmente sono rimasto vicino al Consiglio comunale anche in queste ultime settimane, proprio per seguire le attività che riguardano Catania. Non so se io sia o meno in pole position e non è una questione personale: ho rispetto per il ruolo dei partiti e sono certo che comprenderanno quanto sia indispensabile, prima di ogni cosa, offrire ai catanesi una visione della città e un progetto di sviluppo futuro. E un candidato che sappia essere degno di questa missione, certo".

Nelle scorse ore si è molto parlato della proposta di Valeria Sudano sul fronte della Lega, lei che ne pensa?

"Penso che Valeria e la sua formazione politica abbiano tutto il diritto di esprimere una candidatura, ma ovviamente ci sono equilibri che chi conosce bene la politica, come lei, non può fare finta di non comprendere. A prescindere, però, da chi verrà scelto come candidato Sindaco ci sarà bisogno di tutti nei prossimi cinque anni per governare la Città e rilanciarla dopo gli anni difficilissimi del dissesto e le vicissitudini che tutti conoscono, Covid compreso. E questo vale per Valeria Sudano come per Sergio Parisi". 

Quello della compattezza della coalizione è un obiettivo che il centrodestra si è posto, ma potrebbe essere possibile vedere per questa tornata elettorale più candidati della vostra area politica?

"Non credo. La compattezza e l’unità del centrodestra sono un valore in termini elettorali, ma soprattutto sotto il profilo della capacità di trasformare le idee in azione. La frammentazione e la litigiosità non piacciono ai nostri elettori, ma rappresentano un limite anche per l’attuazione di un programma politico condiviso e dalla parte dei cittadini. Parliamoci chiaro, perché per me questo è fondamentale: la gente non accetterà giochi e giochetti, ma premierà la politica del fare e la sincerità. I catanesi hanno bisogno di una squadra di governo che cammini per strada e veda gli stessi problemi che vedono loro, non di governanti asserragliati nel Palazzo a dire che va tutto bene e litigare su temi che non appassionano i cittadini".

Infine, il quadro dei candidati sta prendendo sempre più forma, che elezioni saranno queste per la città di Catania? Lei in questi giorni è attivo con eventi e sopralluoghi, qual è lo stato di salute della città in questo momento?

"Penso che saranno elezioni decisive, perché si gioca il futuro di Catania. I semi sotterrati in questi anni complicati grazie soprattutto alla programmazione con i fondi comunitari potrebbero rivoluzionare l’immagine di Catania. Negli ultimi mesi del mio mandato da assessore, e anche dopo, ho visto inaugurare decine di cantieri per far nascere piazze 'verdi', moderne, rispettose dei luoghi e consacrate al gioco e allo sport. Ho visto anche, senza nascondere un pizzico di soddisfazione, rinascere la squadra di calcio cittadina, grazie a Ross Pelligra e ad uomini e manager come Vincenzo Grella, che ormai considero un amico prima che un dirigente sportivo. Catania ha tantissimi problemi, ma solo ragionando in prospettiva, pensando a domani e dopodomani prima che al consenso immediato, si fa la rivoluzione: mobilità sostenibile, transizione ecologica, spazio pubblico, sport, sicurezza e qualità della vita dovranno diventare il riferimento programmatico di chi vorrà governare questa città.  Facendo funzionare la macchina amministrativa, ovviamente, valorizzando le competenze e innestando nuove risorse umane grazie alle opportunità offerte proprio dai fondi europei.  Io non so chi sarà il candidato Sindaco, ma mi piacerebbe avesse la capacità di pensare in grande, come meritano Catania e i catanesi".

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