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Costruzione nella Timpa di Leucatia, il dirigente Bisignani: "Carte in procura e non in nostro possesso"

Sul tema sollevato dal consigliere del M5S Graziano Bonaccorsi si è tenuta la commissione presieduta da Giovanni Grasso. Il dirigente all'Urbanistica ha detto che gli incartamenti erano stati interessati da un procedimento penale e ha parlato di una Dia concessa tra il 2007 e il 2009

La costruzione nella timpa di Leucatia, un'area vincolata per via del suo pregio storico e naturalistico, continua a far discutere. Dopo la denuncia del consigliere Graziano Bonaccorsi, del Movimento Cinque Stelle, la politica consiliare ha iniziato una serrata attività di confronto su un tema che ha colpito l'intera città. La "colata" di cemento in un'area considerata patrimonio comune da tutelare non ha lasciato indifferenti e il dirigente all'Urbanistica Biagio Bisignani ha chiarito, nell'ambito della commissione presieduta da Giovanni Grasso, alcuni contorni che "infittiscono" una già complessa trama. Infatti il dirigente ha detto che le carte autorizzative della struttura non sono in possesso del Comune poiché sottoposte a sequestro nel corso di un procedimento penale e che il cartello che riporta le autorizzazioni dei lavori, posto nel cantiere della struttura, conterrebbe informazioni "errate".

Sia il presidente della settima commissione Grasso sia il consigliere Sangiorgio hanno evidenziato l'importanza di approfondire la questione per "tutelare un polmone bellissimo della nostra città che va valorizzato". Bisignani ha spiegato che l'iter autorizzativo sarebbe partito tra il 2007 e il 2009 con delle Dia nell'area della Timpa: queste dichiarazioni sarebbero poi state sequestrate a causa di un procedimento penale per cui il Comune materialmente non ne avrebbe possesso né sono state ritrovate delle copie. Quindi rimane un "mistero" in virtù di quale autorizzazione i lavori nell'area della Timpa siano andati avanti. 

"Abbiamo chiesto il dissequestro delle carte alla procura - ha detto il dirigente all'Urbanistica - e abbiamo attivato un'azione ispettiva su queste procedure. La settimana prossima dovremmo avere delle indicazioni in merito e procederemo certamente alla tutela della Timpa. Analizzando le carte potremo capire come procedere: abbiamo anche il potere di annulare in autotutela gli atti ma prima occorre verificare".

Altro punto sollecitato dai consiglieri è proprio il cartello del cantiere che riporterebbe degli atti che autorizzano i lavori. "Nel cartello ci sono dati che non corrispondono al vero", ha detto il dirigente che ha poi spiegato come il Comune ha dato una proroga della Dia che era stato sospesa dalla procura. Ciò in virtù del proscioglimento degli indagati. Bisignani ha poi detto che le autorizzazioni sarebbero state chieste in separata sede alla Soprintendenza e al Comune e per questo si recherà proprio dal Soprintendente per verificare l'iter e la documentazione. Il consigliere Graziano Bonaccorsi ha sottolineato come vi siano altri provvedimenti autorizzativi simili in aree della Timpa limitrofe rispetta a quella contestata e ha chiesto di tenere alta la guardia.

"La Timpa è una zona di alto pregio archeologico - ha concluso il presidente Grasso - ed è chiaro che qui è accaduto un pasticcio e la situazione merita la massima attenzione". Le carte che dovrebbero essere in possesso dell'autorità giudiziaria potrebbero chiarire il "mistero".

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