"La profondità dell' ipocentro influisce moltissimo sugli effetti che il sisma può avere sugli edifici - spiega il primo ricercatore Ingv Marco Neri - e, nel caso dell'evento registrato ieri, si è trattato di un terremoto con ipocentro molto profondo". Ridotto, quindi, il pericolo per la popolazione
Stefano Branca, direttore dell’Osservatorio Etneo Ingv di Catania presenterà “Il ruolo di Gaetano Ponte (18766 – 1955) nello sviluppo della vulcanologia catanese” e “Il fondo fotografico Gaetano Ponte”
Il sisma registrato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania è stato nettamente avvertito dalla popolazione dei paesi pedemontani
Il team di ricercatori ha definito per la prima volta l'età del deposito della frana grazie al ritrovamento al suo interno di frammenti di alberi, perfettamente conservati, che sono stati datati con la tecnica del carbonio-14
Attraverso l’analisi dei dati gravimetrici e di deformazione verticale del suolo raccolti in 10 anni, è stato possibile individuare una sorgente magmatica profonda che, riempiendosi e svuotandosi, determina le variazioni dell’attività eruttiva del vulcano
Le scosse di terremoto hanno avuto una magnitudo compresa tra 1.5 e 3.2 gradi. Gli eventi sono stati avvertiti dalla popolazione, ma non hanno prodotto danni a cose o persone
Il gravimetro è stato installato a circa 2,5 km dai crateri attivi dell'Etna e ha registrato dati di alta qualità, nonostante le condizioni ambientali sfavorevoli (mancanza di rete elettrica, forti sbalzi termici, presenza di polvere e gas vulcanici corrosivi) e l’alto livello di tremore vulcanico
In prossimità del sistema di fratture che si sono sviluppate nella parete settentrionale della valle del Bove, in zona Serracozzo, sono attive tre bocche effusive, il cui fronte più avanzato ha raggiunto quota 1750 metri
Continua invece invariata l'attività effusiva dalle bocche apertesi il 29 maggio, tra 2.900 e 2.700 metri, con i fronti lavici attivi che hanno raggiunto una quota di 2.000 metri circa
Prosegue in maniera discontinua e con intensità variabile l'attività esplosiva stromboliana al cratere di Sud-Est. Il nuovo flusso lavico ha toccato i 2.700 metri di quota, arrivando nella valle del Leone
Il direttore dell’Osservatorio Etneo Stefano Branca e il tecnologo Marco Aliotta conducono gli spettatori all’interno dei luoghi di monitoraggio, come la sala operativa, e nella descrizione della sofisticata strumentazione all’interno del polo d’eccellenza siciliano
Il terremoto della notte scorsa è avvenuto in un'area che storicamente ha sentito gli effetti di forti eventi sismici in aree limitrofe. La pericolosità sismica di questa area è considerata media
L’analisi della sismicità in area etnea consente di conoscere la struttura della crosta terrestre attraverso cui risale il magma e di indagare la migrazione dei fluidi magmatici lungo il sistema di alimentazione del vulcano
L'ipocentro dell'evento e' stato localizzato a sette chilometri a nord-est di Ragalna, nella zona di monte Parmentelli, ad una profondità di 9,7 chilometri