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Sabato, 27 Aprile 2024
consiglio comunale di Catania

Approvata la mozione sui "punti viola" a Catania: ecco come possono aiutare le vittime di violenza

Esponendo un apposito bollino, delle semplici attività commerciali possono diventare un rifugio temporaneo per tutte le vittime di violenza. Permettendo così di far scattare subito i soccorsi ed assicurare un veloce intervento delle forze dell'ordine

Nella seduta di ieri sera, il consiglio comunale di Catania ha approvato all'unanimità la mozione sulla promozione dei "punti viola", presentata dalla consigliera Serena Spoto (MpA). Si tratta, nello specifico, di un progetto già attivo in tutta Italia e promosso dall'associazione Donnexstrada, allo scopo di fornire un aiuto immediato alle vittime di maltrattamenti e violenze, sessuali o domestiche, coinvolgendo le attività commerciali.

A cosa servono i "punti viola"

In città esistono già due punti convenzionati. Si tratta dei centri Tim di via Etnea e del centro commerciale Porte di Catania: l'azienda di telecomunicazioni ha infatti aderito alla campagna in tutte le regioni. "In pratica, se una donna vittima di violenza ha bisogno di aiuto - spiega Serena Spoto - perchè magari qualcuno la segue o l'ha minacciata, può rifugiarsi direttamente nelle attività che hanno esposto l'apposito bollino viola. Sarà poi il responsabile del negozio o del locale a chiamare le forze dell'ordine o i soccorsi, qualora la persona offesa avesse subito anche delle lesioni fisiche. In città abbiamo già assistito recentemente a terribili episodi di cronaca. Non penso solo allo stupro della ragazzina 13enne avvenuto alla villa Bellini lo scorso 30 gennaio. Ma anche al tentativo di violenza sessuale verificatosi lo scorso 9 marzo in uno stabile di via Vincenzo Giuffrida. Inoltre, recarsi in quello che è in effetti un semplice locale, potrebbe essere un valido escamotage anche per coloro che sono tenute sotto stretto controllo dal loro aguzzino. Un po' come il segno convenzionale del pugno chiuso sul pollice". Il segno della mano chiusa sul pollice può essere usato convenzionalmente per chiedere aiuto

Il coinvolgimento delle scuole

La mozione prevede anche un'attività parallela che coinvolge, in primis, suole medie e superiori del territorio comunale in due modi. "Il primo riguarda una campagna educativa - continua la consigliera Spoto - con l'obiettivo di far acquisire innanzitutto coscienza delle violazioni relative alla propria libertà. Molte ragazzine, soprattutto le più piccole, capiscono spesso troppo tardi di essere entrate in una spirale pericolosa o potenzialmente tale.I due punti viola attualmente esistenti a Catania sono centri Tim-2

Difesa personale durante le ore di educazione fisica

La seconda attività riguarda dei percorsi di educazione alla difesa personale da attuare durante le ore di educazione fisica in tutti gli istituti scolastici". Nel primo Municipio è stata già avviata ad inizio marzo la campagna "Io mi difendo", realizzata a costo zero per l'amministrazione comunale grazie alla collaborazione con il Cus Catania. "Si potrebbe valutare un ampliamento su larga scala di questa sperimentazione, utile anche per i ragazzi. Penso - conclude Serena Spoto - alle tante aggressioni legate ad atti di bullismo o connesse al fenomeno delle baby gang. Questo progetto potrebbe quindi permettere a tutti di avere una possibilità in più per non subire passivamente gli eventuali attacchi fisici, che possono avvenire nelle più svariate circostanze".  

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