Lettori: "Il grido del Massimino, tra passione e abbandono"
Riceviamo e pubblichiamo la lettera del lettore Alfio Papa, una riflessione aperta sul tifo calcistico e sulla squadra rossazzurra.
"In una domenica pomeriggio di fervente tifo e aspettative, i fedeli sostenitori del Catania si sono ritrovati al "Massimino" per incitare la propria squadra nel match contro il Monterosi. L'entusiasmo per il calcio, tuttavia, s'è presto scontrato con una realtà ben diversa dallo spirito sportivo che dovrebbe animare queste arene: il degrado dello stadio Angelo Massimino. Il mio ultimo ingresso in questo templio del calcio risale al confronto della Coppa Italia contro il Rimini, il 28 febbraio scorso. Il ritorno nei meandri di questo stadio ha risvegliato in me una malinconica constatazione: lo stato di degrado in cui versano alcune aree dello stadio. Il Massimino non è solo il cuore pulsante dello sport catanese, ma rappresenta un patrimonio storico e culturale che andrebbe preservato con cura. Eppure, la nostra amata arena è vittima dell'incuria. Cumuli di spazzatura si ammassano sugli spalti, lasciati da tifosi disattenti e mai rimossi. Già in passato avevo espresso preoccupazione per l'assenza di cestini, ma poco o nulla sembra essere cambiato. Ulteriore fonte di frustrazione è rappresentata dalla posizione degli schermi pubblicitari che ostruiscono la visuale delle azioni in prossimità delle aree di porta, sia dalla curva Sud che dalla Nord. A ciò si aggiunga uno schermo principale spesso spento, sintomo di un sistema che latita in efficienza e manutenzione. Mi rivolgo pertanto all’organizzazione dello stadio, allo staff dirigenziale, al Sindaco Trantino e, in ultima istanza, ai miei consimili tifosi. La passione per il Catania ci unisce in un'unica, grande famiglia, ma è fondamentale riflettere su come questa passione sia vissuta e trasmessa all'interno della struttura che ci ospita. La responsabilità è collettiva: dagli organi preposti alla gestione e manutenzione dello stadio, fino a noi tifosi, che dovremmo primeggiare non solo nell'incitamento della nostra squadra, ma anche nel rispetto e nella cura dell'ambiente che ci accoglie. L'appello che lancio è per un risveglio delle coscienze, affinché l'Angelo Massimino possa ritornare a essere il luogo di incontro e di celebrazione che merita di essere. Perché tifare per il Catania significa anche amare e rispettare la casa che ne custodisce le gesta. Facciamo sì che il prossimo pomeriggio allo stadio sia non solo un'occasione per sostenere la nostra squadra, ma anche per ammirare la bellezza e l'integrità di uno stadio che rappresenta, ormai da decenni, un simbolo indiscusso della nostra cittadina e della nostra passione. Catania merita di meglio. Il Massimino merita di meglio. Ecco perché, oggi più che mai, è il momento di agire. È il tempo di ritrovare l'orgoglio e la dignità che competono a una delle più affezionate tifoserie d'Italia e a uno stadio che è stato testimone di storie leggendarie del calcio italiano."