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A cura di Daria Raiti

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Le Stelle Michelin che continuano a brillare nella provincia etnea: Sapio, Coria, Shalai e Zash

Stelle confermate, nell'ultima edizione della "Guida Michelin", per quattro ristoranti catanesi: Sapio di Catania, Coria di Caltagirone, Zash ad Archi e Shalai a Linguaglossa

Stelle nuove e stelle riconfermate. In Sicilia, sono 5 le news che attirano l'attenzione. Le 2 stelle assegnate al St. George di Heinz Beck con un giovane chef, Iuliano, alla guida della cucina dall'estate 2022: ricette di grande gusto, grande semplicità e notevole precisione, con tutta la leggerezza nota del suo mentore. E poi, il ritorno di chef Mantarro presso il Principe Cerami di Taormina e una nuova stella vegetariana, il Tenerumi, nella bellissima isola di Vulcano, che detiene anche la stella verde per il suo impegno nei confronti della sostenibilità.

Per quanto riguarda la provincia etnea, grandi conferme per Sapio di Catania, Coria di Caltagirone, Zash ad Archi e Shalai a Linguaglossa. 

Secondo la Guida Michelin, Sapio di Catania " è l’emblema della svolta generazionale che vede i giovani del Sud finalmente messi nella condizione di esprimersi e trovare il giusto spazio. Sapio è un raffinato ristorante gestito da una giovane coppia:  Roberta Cozzetto in sala con elegante cortesia e Alessandro Ingiulla in cucina a preparare piatti che conquistano la vista e il gusto con interpretazioni moderne e i freschi prodotti di questa splendida terra".

alessandro ingiulla

Determinazione, sacrificio e costanza. E naturalmente i luoghi dove è cresciuto. Sono i segreti dell'ispirazione di Chef Ingiulla. Una cucina nuova, come la definisce, ma nel rispetto dei valori della tradizione. "Cucinare, per me, è sentire il richiamo della mia terra in quell’incontro costante tra “a muntagna”, l’Etna, che dall’alto guarda il mare, in un perfetto gioco delle parti".

Per Coria di Caltagirone, "le suggestioni della tradizione incontrano nella cucina contemporanea degli chef-patron Domenico Colonnetta e Francesco Patti quei “Profumi di Sicilia” racchiusi fra le pagine del celeberrimo testo di Giuseppe Coria: giornalista e voce narrante del connubio fra usi, costumi, ed enogastronomia dell’isola, al quale il ristorante è dedicato", si legge nelle motizia della Guida Michelin. "La ciclicità delle stagioni, l’attenzione alle piccole produzioni – dai grani antichi siciliani al pescato locale – nonché l’utilizzo di ortaggi ed erbe aromatiche del proprio orto creano contaminazioni di autentici sapori in una cornice storico-intellettuale figlia dell’incontro di diverse culture. In un ambiente intimo e minimalista, tre percorsi degustazione di diverse portate e lunghezze (a pranzo la carta si fa più snella), nonché una proposta enoica ben articolata".

Colonnetta e Patti

"Abbiamo cominciato a sognare, pur rimanendo ben ancorati con i piedi per terra, più di dieci anni fa e anche oggi lo stiamo facendo. Siamo felicissimi della riconferma della Stella Michelin che continua a premiare il lavoro di creazione e di ricerca che ogni giorno portiamo avanti. Alziamo i calici insieme alle brigate di sala e cucina con cui condividiamo questo ennesimo traguardo tagliato", dichiarano Colonnetta e Patti.

"Una cucina di grande qualità. Merita la tappa!". Per Shalai di Linguaglossa altra gradita riconferma. Situato a 650 metri di altezza, a venti minuti dalle stazioni sciistiche ed altrettanti dal mare, il ristorante "è rinomato per l’ampio utilizzo di materie prime locali tra cui verdure spontanee da suolo vulcanico e carni dalla storica macelleria della famiglia Pennisi: gli attuali proprietari della struttura. Tre i menu proposti: di mare, di terra e il "Fai tu Giovanni" (otto portate), che è la massima espressione della creatività dello chef Santoro. Scelta territoriale anche per quanto riguarda la cantina che racconta l’eccellente vocazione della nuova viticoltura etnea; ciononostante non mancano incursioni di altre regioni o etichette internazionali, nonché importanti marche di champagne. Gioia e benessere: shalai, in dialetto siciliano!".

shalai

"Siamo soddisfatti ed emozionati per aver registrato la riconferma della nostra Stella Michelin - dichiarano i fratelli Pennisi - Ringraziamo il nostro grande Chef Santoro, il nostro sommelier Dario de Salvo e le brigate di sala e cucina che ogni giorno si spendono credendo profondamente nel valore dell’accoglienza e della buona cucina. Siamo altrettanto soddisfatti delle nuove Stelle che la Sicilia ha conquistato. E auguriamo buon lavoro a ciascuno di loro per il bel risultato ottenuto".

Infine, per Zash in località Archi, un occhio di riguardo anche all'atmosfera. "Il dedalo di muretti lavici sottolinea la prossimità con l’Etna e l’incanto dopo il cancello d’ingresso sono i tredici ettari di agrumeto con il blu scintillante del mare all’orizzonte. La proprietà della famiglia Maugeri sorge nella riviera dei limoni in una zona che pur essendo a metà strada tra Taormina e Catania, non è parte degli itinerari turistici di massa, ma per una sosta gourmet e golosa bisogna proprio che quest’indirizzo ve lo annotiate - si legge nella guida - Sussurrano storie di tempi lontani, gli ambienti di questo ristorante ricavato dalla vasca una volta adibita alla fermentazione del vino (ma anche il dehors immerso nella vegetazione mediterranea e le luci soffuse è di grande impatto), mentre le proposte dello chef Giuseppe Raciti - che oltre alle numerose esperienze professionali all’estero, a ventidue anni era già Capo Partita dal maestro Santin - sono improntate a una cucina colorata e creativa con ampio utilizzo di prodotti locali e verdure colte nell’orto di proprietà dell’albergo. Se arrivate con un po’ di anticipo, concedetevi un aperitivo nel bar della bellissima piscina; sarà un piacevole preludio!". 

Giuseppe-Raciti

"Grazie ad ogni singolo componente di Zash che ogni giorno mette cuore e anima - commenta Chef Raciti - Più che colleghi siamo come fratelli, a volte ci lamentiamo e altre volte ci divertiamo ma abbiamo sempre raggiunto il nostro obiettivo lavorando insieme. Ed è di questo che si tratta, sostenersi a vicenda per raggiungere l'obiettivo finale".

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