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A cura di Cateno Piazza

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Tre volte Toni Servillo: "Qui rido io", "Ariaferma" ed "È stata la mano di Dio"

Dopo Venezia la presentazione di tre film in sala con protagonista l’attore napoletano Toni Servillo: "Qui rido io" di Mario Martone, "Ariaferma" di Leonardo Di Costanzo ed "È stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino. In questi film, le storie sono, letteralmente, protagoniste

Dopo Venezia la presentazione di tre film in sala con protagonista l’attore napoletano Toni Servillo: "Qui rido io" di Mario Martone, "Ariaferma" di Leonardo Di Costanzo ed "È stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino. In questi film, le storie sono, letteralmente, protagoniste.

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Toni Servillo è nato ad Afragola (Na) il 25 gennaio 1959. Ha interpretato film di Mario Martone, Antonio Capuano, Paolo Sorrentino, Elisabetta Sgarbi, Matteo Garrone. Claudio Cupellini, Daniele Ciprì, Marco Bellocchio, Roberto Andò, Francesco Amato, Donato Carrisi, Igort, Leonardo Di Costanzo, Paolo Genovese. Tra i numerosi riconoscimenti ha ottenuto quattro volte il David di Donatello e il Nastro d’Argento oltre al Marc’Aurelio d’Argento al miglior attore al Festival di Roma 2010 per Una vita tranquilla di Claudio Cupellini.

Ha vinto due volte il premio come Best European Actor, nel 2008 per Gomorra di Matteo Garrone e Il divo di Paolo Sorrentino, entrambi premiati al festival di Cannes, e nel 2013 per La grande bellezza di Paolo Sorrentino, vincitore dell’Oscar 2014 al miglior film straniero.

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Nel film "Qui rido io", dal 9 settembre in sala, Toni Servillo interpreta Eduardo Scarpetta, il grande commediografo napoletano, padre dei fratelli De Filippo. Un ruolo che per lui è la chiusura di un cerchio. Agli inizi del ‘900, nella Napoli della Belle Époque, splendono i teatri e il cinematografo. Il grande attore comico Eduardo Scarpetta è il re del botteghino. Il successo lo ha reso un uomo ricchissimo: di umili origini si è affermato grazie alle sue commedie e alla maschera di Felice Sciosciammocca che nel cuore del pubblico napoletano ha soppiantato Pulcinella.

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Il teatro è la sua vita e attorno al teatro gravita anche tutto il suo complesso nucleo familiare, composto da mogli, compagne, amanti, figli legittimi e illegittimi, tra cui Titina, Eduardo e Peppino De Filippo. Al culmine del successo Scarpetta si concede quello che si rivelerà un pericoloso azzardo. Il film “Qui rido io” ha ottenuto un grande apprezzamento dalla critica della 78. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica Venezia, oltre al riconoscimento all’attore Toni Servillo con il Premio Pasinetti.

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«Ariaferma» di Leonardo Di Costanzo, in uscita dal 14 ottobre, è la storia di un vecchio carcere ottocentesco, situato in una zona impervia e imprecisata del territorio italiano, è in dismissione. Per problemi burocratici i trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti rimane, con pochi agenti, in attesa di nuove destinazioni. In un’atmosfera sospesa, le regole di separazione si allentano e tra gli uomini rimasti si intravedono nuove forme di relazioni. Per la prima volta insieme, due grandi interpreti napoletani. Silvio Orlando è un ergastolano e Toni Servillo una guardia. «Ariafermanon racconta le condizioni delle carceri italiane - commenta il regista Costanzo - Penso sia un film sull’assurdità del carcere.

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«È stata la mano di Dio» del regista e sceneggiatore Premio Oscar® Paolo Sorrentino, è un film che uscirà al cinema il 24 novembre e su Netflix il 15 dicembre 2021. È la storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Il diciassettenne Fabietto Schisa è un ragazzo goffo che lotta per trovare il suo posto nel mondo, ma che trova gioia in una famiglia straordinaria e amante della vita: l’arrivo a Napoli di Diego Armando Maradona e una inspiegabile tragedia familiare. Fino a quando alcuni eventi cambiano tutto. L’attore Toni Servillo interpreta il ruolo di Saverio Schisa, padre del ragazzo. 

«È stata la mano di Dio» è un racconto di formazione che mira, stilisticamente, a evitare le trappole dell’autobiografia convenzionale - commenta il regista Sorrentino - iperbole, vittimismo, pietà, compassione e indulgenza al dolore, attraverso una messa in scena semplice, scarna ed essenziale e con musica e fotografia neutre e sobrie. 

Ci vediamo al cinema e buona visione!

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