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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

La Sicilia verso la zona bianca ma Musumeci bacchetta gli "irresponsabili": "Serve prudenza anche in estate"

Il governatore, intervenendo a L'aria che tira, si mostra moderatamente ottimista ma richiama al rispetto delle regole. Sul caso vaccini AstraZeneca ribadisce: "Seguiremo le indicazioni nazionali, mai come in questo momento serve una chiarezza nella comunicazione. Non si può parlare in dieci lingue diverse"

La Sicilia guarda al calendario con ansia e gli occhi sono puntati al 21 giugno, data in cui potrebbe entrare in zona bianca quella cioè con minime restrizioni anticontagio. Per raggiungere la meta però è necessario che i casi di Covid continuino a restare contenuti, che la situazione ospedaliera sia sotto controllo. Parallelamente si deve procedere con i vaccini e i prossimi giorni saranno quelli "chiave" perché si potrà anche comprendere l'impatto dello stop all'uso di AstraZeneca per gli under 60. In questo contesto arriva il nuovo monito del presidente della Regione, Nello Musumeci. "C'è uno spazio di manovra improntata a irresponsabilità, a non prudenza, per fortuna molto isolata. E quando accade io intervengo subito con la 'zona rossa' per circoscrivere i focolai", dice il governatore intervenendo a L'aria che tira su La7. Musumeci si mostra ottimista e sottolinea che "Nelle località turistiche e ovunque in Sicilia si sta bene, il contagio si è abbassato" ma richiama "giovani e meno giovani alla prudenza e al rispetto delle regole, anche in piena estate". Per Musumeci "La battaglia contro la pandemia non si vince con il colore giallo o bianco, ma solo quando l'ultimo dei siciliani si sarà vaccinato". E proprio il tema dei vaccini, resta una nota "dolente". L'uso di AstraZeneca è stato sospeso per chi ha meno di 60 anni e l'indicazione arrivata da Roma per le seconde dosi (sempre per gli under 60 ndr) è quella di usare Pfizer o Moderna. Un "mix" che però è stato rifiutato da molti presidenti di Regione. Non di questo parere Musumeci, che ribadisce: "Intendiamo uniformarci come abbiamo sempre fatto alle indicazioni nazionali, mai come in questo momento serve una chiarezza nella comunicazione. Non si può parlare in dieci lingue diverse, ma da Roma continuano ad arrivare linguaggi differenti e qualche volta anche contrastanti. La Sicilia - ricorda - ha pagato più di tutti la differenza verso AstraZeneca per cinque casi mortali che non sono mai stati ricondotti a responsabilità del vaccino, ma hanno creato una psicosi difficile da neutralizzare". Quanto alle scorte dei sieri, quelli non sembrano più essere un problema. "In Sicilia abbiamo centomila dosi AstraZeneca e ne aspettiamo altre 43mila, che utilizzeremo per il richiamo dei cittadini over 60".

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