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Crisi demografica, Drago (PP): "Effetto Covid19 sul tasso di natalità, si rischia il crollo"

Dal 2015 il regresso della popolazione è stato ineluttabile con meno 551mila persone e un saldo naturale negativo tra nuovi nati e deceduti che arriva a – 214mila italiani. Il numero dei matrimoni, altresì, si è dimezzato

Si è tenuto in diretta Facebook un dibattito – organizzato dalla senatrice Tiziana Drago di Popolo Protagonista - sul tema della crisi demografica in Italia. Diversi gli interventi tra cui quelli di Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat, dell'economista Ettore Gotti Tedeschi, della presidente Elfac Maria Regina Maroncelli e delle eurodeputate Annalisa Tardino e Alessandra Moretti.

Al centro del dibattito il calo demografico e le sue conseguenze devastanti sul tessuto sociale. Basti pensare che dal 2015 il regresso della popolazione è stato ineluttabile con meno 551mila persone e un saldo naturale negativo tra nuovi nati e deceduti che arriva a – 214mila italiani. Il numero dei matrimoni, altresì, si è dimezzato e l’età media delle donne che hanno un figlio si è notevolmente incrementata.

“Il tema dell’inverno demografico è una delle tante emergenze, purtroppo sottovalutate del Paese – ha esordito la senatrice Drago – e soltanto nell’immediatezza dei dati drammatici comunicati dall’Istat si assiste alla consueta ridda di dichiarazioni a caldo ma poi tutto sfuma. Per questo ho voluto organizzare un webinar con relatori di assoluto livello.  La denatalità è un problema che va affrontato da tante prospettive in primis da quella culturale e perché dagli anni 80 in poi si è avuta produzione normativa di tipo individualistico e quindi non più rivolta al nucleo familiare ma all'individuo”.

“Dal mio canto – prosegue – ho prodotto una serie di proposte di legge volte a tutelare la famiglia: non è vero che i giovani non vogliono sposarsi e avere figli. E’ vero invece che non possono farlo perché lo Stato e la società attuale non garantisce loro le minime condizioni di stabilità. Così ho proposto leggi e provvedimenti come la riduzione dell’Iva sui beni di prima necessità per l’infanzia, una modifica migliorativa dei parametri Isee per le famiglie, una riforma dei percorsi e sostegni previsti per i ragazzi con Dsa e una globale rivisitazione delle misure di welfare famigliare”.

Il presidente Istat Gian Carlo Blangiardo ha proseguito snocciolando previsioni che vedrebbero nel 2021 un “effetto covid” sulla natalità per il 2021. “La paura derivata dalla pandemia è assimilabile a quanto avvenne dopo Cernobyl -ha detto Blangiardo- e anche in quella occasione c'è stato un abbassamento della natalità e quindi è chiaro che ciò potrebbe ripetersi”.

“Inoltre il dato economico: la disoccupazione le incertezze condizionano le aspettative di vita della popolazione. Nel 2020 più lo scenario è di 400 mila e 720 mila morti. La differenza fa più di 300 mila morti in eccesso. Noi dobbiamo avere consapevolezza che ci muoviamo in un contesto, che è descritto da questi numeri, e che sicuramente nel 2021 scenderemo largamente sotto i 400 mila nati. Ragion per cui il tema demografico deve essere una priorità per il Paese”, ha concluso il presidente Istat. 

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