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Politica

Sudano (Iv): "Pogliese senza visione ma adesso prematuro parlare di amministrative"

La senatrice di Italia Viva ha anche criticato la gestione dell'emergenza da parte del governo Musumeci e ha assicurato una gestione diversa per i ristori destinati alle attività

Valeria Sudano, senatrice di Italia Viva, rappresenta una delle figure politiche più quotate nel catanese. Il suo nome emerge quando si parla delle prossime comunali ma, per adesso, l'esponente renziana nicchia. Il suo passaggio, con Luca Sammartino, da Articolo 4 al Pd fece molto discutere. Adesso è nel partito che ha letteralmente fatto cadere il Conte due e dato il via al governo Draghi. 

- Senatrice, lei fa parte della maggioranza che sostiene il governo Draghi ma dopo il decreto sui nuovi ristori è enorme il malcontento. Spesso si tratta di cifre irrisorie per chi ha perso migliaia di euro di fatturato e, a Catania sono centinaia gli imprenditori in seria difficoltà. Che fare? Sembra essere cambiato poco rispetto al governo Conte...

“E’ ancora presto per un giudizio sul Governo Draghi. Sicuramente già dalle prime scelte si nota una grande discontinuità con il recente passato ed un vero cambio di passo che produrrà i suoi effetti nel medio termine. Sui ristori ai settori maggiormente colpiti dalla pandemia siamo consapevoli che dobbiamo dare risposte immediate ma soprattutto che dobbiamo aumentare le risorse economiche. Infatti, stiamo già lavorando prevedendo un nuovo ed importante scostamento di bilancio”.

- Il governo Musumeci come ha gestito e sta gestendo la pandemia secondo lei? Cosa possono mettere in campo Governo nazionale e regionale per aiutare settori martoriati come ristorazione e turismo?

“Premettendo che è stata una situazione unica ed eccezionale in tutto il mondo, difficile e complicata da gestire per tutti coloro che hanno responsabilità di Governo, però non posso nascondere di non aver condiviso alcune scelte del Presidente Musumeci e dell’assessore Razza. In particolare, sul fronte sanitario, avrei previsto dei centri Covid provinciali invece di procedere con la trasformazione dei reparti ordinari in reparti Covid in molti ospedali siciliani perché ritengo che la scelta attuata dal Governo ha creato tanti disservizi sia rispetto alla prevenzione sanitaria di tutti i cittadini e sia per quanto riguarda le cure ai malati di altre patologie. Sul fronte economico il Governo nazionale sta facendo la sua parte mentre il Governo regionale ha utilizzato perlopiù solo fondi comunitari, che come sappiamo hanno procedure complesse per essere sbloccati. Mi auguro che ci possa essere maggiore sinergia tra Roma e Palermo. Credo che sia fondamentale un dialogo costante tra tutte le istituzioni, coinvolgendo di più anche gli Enti locali per mettere in campo tutte le azioni possibili, utili soprattutto a fare risollevare i settori più colpiti dalla pandemia”.

- La cenere dell'Etna ha danneggiato colture, il florovivaismo e messo in ginocchio i Comuni per la rimozione. In più, non si sa se possa provocare danni alla salute. Come mai non si è mai studiato un piano globale, con un adeguato finanziamento, per questo tipo di emergenze?

“È stato dichiarato lo stato di emergenza e stiamo lavorando anche per inserire un Fondo adeguato che sostenga il nostro territorio così tanto colpito e danneggiato dalla cenere vulcanica”.

- Come giudica l'azione amministrativa della giunta Pogliese?

“A mio parere, l’amministrazione si muove senza una visione e di conseguenza, pur comprendendo le grandi difficoltà economiche ed amministrative, non vedo un’azione incisiva che serva a risolvere le tante questioni aperte della nostra città”.

- Si fa anche il suo nome come possibile candidato sindaco di centrosinistra per le prossime comunali. Sarebbe disponibile? Il segretario del Pd Sicilia Barbagallo parlava al nostro giornale di un campo largo: condivide questa visione?

“Attualmente il momento politico nazionale è molto dinamico ed in grande evoluzione. Dunque, ritengo che sia prematuro ed avventato parlare delle amministrative del 2023 sia come candidature sia come alleanze”.

- Di recente Luca Sammartino è stato rinviato a giudizio per corruzione elettorale, mentre la sua posizione è stata stralciata. Come ha pesato questa vicenda umanamente e politicamente e cosa ne pensa?

“Certamente a livello personale non è stata piacevole, e non lo auguro a nessuno di trovarsi in una situazione del genere. Politicamente, invece, non ha pesato minimamente perché le persone che in questi anni ci hanno sostenuto sanno perfettamente chi siamo e come siamo abituati ad agire, sempre nel rispetto delle regole. Sono certa che in questa nuova fase di giudizio emergerà la totale estraneità di Luca Sammartino e degli amici coinvolti, perché a differenza di come viene enfatizzata e raccontata la vicenda, ritengo che sia insostenibile immaginare che all’interno di un gruppo politico, le relazioni umane che si vivono per anni con i propri amici e la propria classe dirigente, si debbano interrompere nei 40 giorni della campagna elettorale, considerata anche l’ovvietà del sostegno elettorale”.

- Il Ponte sullo Stretto è tornato argomento d'attualità. Se ne sente parlare da un secolo: finirà come il personaggio di De Luigi, il famoso Ingegner Cane, che poi non lo hai mai realizzato pur snocciolando dati avveniristici?

“Da sempre sono stata favorevole al Ponte e non condivido coloro che pensano che fare il Ponte escluda l’infrastrutturazione interna dell’Isola, per quanto mi riguarda, una cosa non esclude l’altra, anzi a mio parere si devono invece fare tutte le opere necessarie allo sviluppo del territorio. Abbiamo costituito un intergruppo in Parlamento su questo tema e lo considero assolutamente importante perché studieremo e valuteremo la procedura che è stata già avviata dal Governo nazionale per comprendere se è possibile andare avanti
oppure se è necessario trovare soluzioni alternative. Il nostro obiettivo è quello di dare un collegamento stabile tra la Sicilia ed il resto del Paese perché è l’unico modo per portare l’Alta Velocità ed una crescita complessiva per la Sicilia”.

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