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Vertenza Pfizer, il 18 febbraio il tavolo di crisi: a rischio 200 lavoratori

"Siamo molto preoccupati l'azienda propone di salvare posti di lavoro spostando maestranze e competenze ad Ascoli Piceno, dove hanno trovato accordo per turni 24 ore. La Sicilia non può permettere tutto questo e col governo Musumeci siamo in campo per l'apertura del tavolo", ha detto l'assessore regionale al Lavoro Scavone

Il 18 febbraio partirà il tavolo di crisi per la vertenza Pfizer. Con il fiato sospeso vi sono oltre 200 dipendenti e sono arrivate le reazioni della politica. "Siamo molto preoccupati - dice l'assessore regionale al Lavoro Scavone - l'azienda propone di salvare posti di lavoro spostando maestranze e competenze ad Ascoli Piceno, dove hanno trovato accordo per turni 24 ore. La Sicilia non può permettere tutto questo e col governo Musumeci siamo in campo per l'apertura tavolo di crisi per il 18 febbraio. E' il luogo unico dove poter salvaguardare le posizioni e le legittime richieste dei lavoratori e delle lavoratrici siciliane".

E' intervenuta anche la deputata catanese Maria Laura Paxia (Misto) che alla Camera dei Deputati ha affermato: "E’ evidente è che la Pfizer ha sfruttato la debolezza di un territorio depresso ed ha sferrato un duro colpo all’economia del nostro Paese, del Sud e della Sicilia in particolare, mettendo a rischio intere famiglie che adesso versano in situazioni drammatiche".

"Mi impegno fin da ora a presentare come hanno già fatto alcuni colleghi un’interrogazione parlamentare affinché il Governo intraprenda un dialogo con l’ennesimo colosso che tenta di fare terra bruciata ai danni dell’industria farmaceutica catanese che rappresenta un distretto industriale forte, qualificato e di grande prospettiva”, ha chiosato Paxia.

Sul fronte della politica comunale il presidente del consiglio Giuseppe Castiglione in una nota inviata al vicesindaco facente funzioni di sindaco, Roberto Bonaccorsi, evidenzia come “si renda necessario dare un ulteriore impulso, affinché i lavoratori catanesi non subiscano le nefaste conseguenze di una avversa politica aziendale, tenuto conto della sollecitazione del Capogruppo di Grande Catania Sebastiano Anastasi, che lo scorso 2 novembre aveva già proposto un ordine del giorno in merito approvato da tutto il consiglio. 

"A tal fine –prosegue Castiglione-  si chiede di voler attuare quanto necessario, con l’attivazione di tavoli di concertazione in cui emergano i bisogni e le opportunità del nostro territorio, affinché gli organi locali e nazionali prendano atto di tale gravissima situazione e pongano in essere tutte le azioni necessarie per salvaguardare il lavoro ed il futuro dell’azienda nel territorio catanese e il consiglio vigilerà con ogni mezzo su quanto verrà proposto e realizzato”.

L’ordine del giorno proposto da Sebastiano Anastasi e sottoscritto il 2 novembre scorso da tutti i Capi Gruppo consiliari, impegnava il sindaco a farsi portavoce a livello nazionale, con i Ministri di competenza, per l’impiego di risorse del Piano di Ripresa e Resilienza a favore della Pfizer Catania, "realtà che può giocare un ruolo strategico dell’industria del farmaco in terra d’Etna, favorendo l’implementazione della Farma Valley catanese, anche con l’utilizzo di fondi comunitari".

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