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Scuola, i sindacati a Musumeci: "Riconsideri l'aumento della didattica in presenza alle Superiori"

“Non sarebbe da escludere anche un incremento della Didattica a distanza o della Didattica digitale integrata negli altri ordini di scuola"

“Musumeci riconsideri l’aumento della Didattica in presenza al 75 per cento, nelle scuole Secondarie di secondo grado". E' l'appello, espresso in una nota congiunta, del segretario di Flc-Cgil Sicilia e Uil-Scuola Sicilia, rispettivamente Adriano Rizza e Claudio Parasporo. "E' evidente a tutti - illustrano i due esponenti dei due sindacati del comparto Scuola - che non ci sono le condizioni per procedere in questa direzione”.

“Non sarebbe da escludere invece – aggiungono – un incremento della Didattica a distanza o della Didattica digitale integrata anche negli altri ordini di scuola, evitando così di esporre al rischio di contagio da Covid il personale e gli studenti. Basta prendere atto degli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute: aumento dell’indice di positività, al 7,7 per cento (dato in assoluto più alto nelle ultime settimane); aumento dei ricoverati in terapia intensiva, +58 casi, per un totale di 2.289; aumento dei ricoverati con sintomi, +474”.

“Per non parlare – continuano nella propria disamina, Rizza e Parasporo, all'indirizzo del presidente della Regione - della vaccinazione dei soggetti fragili, al sistema dei trasporti nella nostra regione e alle famose mascherine 'Ffp2' che, lo ribadiamo ancora con forza e vigore, sono indispensabili per il personale delle scuole dell’Infanzia e per tutti i docenti di sostegno di ogni ordine e grado”. “Inoltre bisogna considerare che, secondo le ultime evidenze scientifiche – continuano i due sindacalisti –, proprio gli studenti delle Superiori sono i più colpiti dalla variante inglese e che la campagna di vaccinazione del personale scolastico produrrà effetti solo fra alcune settimane. Lo stesso ministro Speranza, nelle ultime ore, ha invitato alla prudenza in vista del picco di questa ulteriore ondata previsto per la fine di marzo”. Dunque, occorre "modificare in questa fase l’assetto organizzativo e didattico nelle scuole siciliane, è per noi un elemento di forte criticità, non produrrà nessun effetto positivo. Invitiamo, pertanto, il governo regionale siciliano a riconsiderare la scelta effettuata con la nota del 24 febbraio, nell’interesse di tutto il personale scolastico, degli studenti e delle rispettive famiglie”.

Diciamo “sì alla didattica in presenza, ma solo quando le condizioni saranno tali da garantire la sicurezza nelle scuole”. Già nelle scorse settimane, il segretario Adriano Rizza della Flc-Cgil Sicilia, attualmente anche reggente alla Segreteria Flc-Cgil di Catania -, aveva dipinto lo scenario del “pianeta-Scuola”, nel segno dell'incertezza: "La ripresa dell'attività didattica in presenza, nell’imminente avvio delle lezioni in tutta l'Isola - aveva dichiarato il segretario regionale Rizza, in riferimento alla ripresa parziale della didattica in presenza fra i banchi delle Superiori -, è alle prese con la preoccupazione generale da contagio, in assenza della tanto reclamata 'cabina di regia'. Si parla di una popolazione studentesca siciliana, con più di 240 mila studenti delle sole scuole secondarie di secondo grado". Per favorire la ripresa delle lezioni nel rispetto dei protocolli sanitari in materia di distanziamento ed interdizione degli assembramenti, erano pertanto state invitate le amministrazioni locali, cioè tutti i comuni che ospitano una scuola superiore, a prevedere una idonea sorveglianza, in entrata ed in uscita dai mezzi di trasporto.

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