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Sabato, 27 Aprile 2024

I carabinieri del Nas ispezionano un negozio di cibi etnici: trovati escrementi di topo e cibo scaduto

Dopo aver preso parte ai controlli sui mezzi di trasporto privati degli infermi, abbiamo seguito i carabinieri del Nas di Catania durante un'ispezione che ha interessato una rivendita di prodotti alimentari extra europei, gestita da alcuni imprenditori cinesi

Cibi non tracciati, in cattivo stato di conservazione, scongelati e ricongelati, mancato rispetto delle norme igieniche, etichette incomprensibili, importazioni vietate. Dopo aver preso parte ai controlli sui mezzi di trasporto privati degli infermi, abbiamo seguito i carabinieri del Nas di Catania durante un'ispezione che ha interessato una rivendita di prodotti alimentari extra europei, gestita da alcuni imprenditori cinesi presso la Fiera di piazza Carlo Alberto. Una bottega molto frequentata sia da stranieri che da italiani, che acquistano qui la merce al dettaglio.

Nel mirino un esercizio del centro storico

I controlli che i Nas effettuano periodicamente, anche in questi casi a sorpresa, per vigilare sul rispetto delle norme igienico-sanitarie, possono variare in base alla tipologia di attività da ispezionare: azienda alimentare, azienda agricola, ristorante, mensa o, come in questo caso, un negozio di cibi etnici.

Si comincia dall'analisi delle fatture. Nonostante le difficoltà linguistiche, da una prima verifica non emergono anomalie particolarmente rilevanti. L’ispezione dei militari, guidati dal Ten.Col. Salvatore Calabrese, si sposta quindi nel deposito dell’esercizio commerciale. Ed è qui che sorgono i primi problemi. I locali presentano cedimenti strutturali e condizioni igienico-sanitarie precarie, come la presenza di escrementi di ratti sulla pavimentazione ed in corrispondenza di alcuni grossi sacchi di farina. C'è persino una trappola messa per eliminare "gli intrusi", che nel frattempo sono liberi di entrare attraverso il buco che hanno fatto nella tela. Rilevazioni che renderanno necessario l’intervento del personale dell’Asp per i provvedimenti di competenza.

Terminata l'ispezione del deposito, si arriva all’interno del locale dove sono esposti i prodotti alimentari destinati ai consumatori. Qui militari si imbattono in cibi privi della regolare etichettatura e in difetto delle procedure previste dalla normativa vigente: una partita di zampe di pollo, carne essiccata, farine sfuse. Altri alimenti risultano essere mal conservati. Terminate le contestazioni e messa da parte la merce non vendibile, si procederà con le relative sanzioni amministrative comminate ai titolari dell'attività e quindi al sequestro di 50 chili di prodotti di origine animale per la mancanza di tracciabilità e per mancanza di documentazione, che autorizza l’importazione nei Paesi dell’Unione Europea.

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