Caltagirone, consulenze a titolo gratuito: i professionisti chiedono revoca del bando
Gli ordini professionali degli Architetti, degli Ingegneri e dei Geometri chiedono all'amministrazione di ritirare l'avviso pubblico e diffidano i loro iscritti a partecipare
Analisi dei fenomeni urbani a supporto delle strategie di sviluppo della Città di Caltagirone: attività che, secondo il bando pubblicato dall'amministrazione calatina, necessitano della costituzione di un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da cittadini, professionisti, associazioni, esperti. Un insieme di professionalità e competenze che però - nel rispetto dei sempre più frequenti appelli delle amministrazioni locali alla “politica partecipata” - dovrebbero svolgere le attività di consulenza a titolo gratuito. A prendere posizione contro questo avviso pubblico sono stati gli ordini professionali degli Architetti, degli Ingegneri e dei Geometri, che con una nota congiunta hanno chiesto al sindaco Gino Ioppolo di revocare l'avviso e contestualmente hanno diffidato gli iscritti ai loro albi a partecipare.
Le attività che il gruppo di lavoro dovrebbe svolgere sono, tra le diverse elencate: lo studio preliminare per il Piano particolareggiato del centro storico, comprensivo di analisi e rilievo delle strutture urbane, delle emergenze storico-monumentali da valorizzare, degli spazi di relazione; la realizzazione degli elaborati richiesti dalla legge regionale n. 13 del 10 luglio 2015 al fine di favorire il recupero del patrimonio edilizio di base del centro storico; una proposta sulla viabilità, sulla pedonalizzazione, sui parcheggi nel centro storico. “Questo tipo di attività affidata al gruppo di lavoro è riconducibile senza alcun dubbio a prestazioni professionali di esclusiva competenza degli iscritti ai nostri ordini professionali”, si legge nel documento sottoscritto da Giuseppe Platania, Alessandro Amaro e Agatino Spoto, rispettivamente presidenti degli Ingegneri, degli Architetti e dei Geometri. I professionisti evidenziano dunque le difformità del contenuto del bando, sia dal punto di vista normativo per la legge sull'equo compenso, che deontologico. “Si diffidano gli iscritti a partecipare alla procedura o a ritirare la propria candidatura se già trasmessa, avvisando sin da ora che, in caso contrario, saranno deferiti ai Consigli di Disciplina Territoriale per violazione del codice deontologico".