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Cronaca

Debiti di gioco, il giudice riconosce piano del consumatore a ludopatico cronico catanese

Il tribunale ha concesso al 50enne la possibilità di accedere ai benefici previsti dalla legge 3 del 2012, la cosiddetta “salva suicidi”

Il gioco d'azzardo e la ludopatia sono vere e proprie “patologie” che spingono i soggetti che ne sono affetti a contrarre debiti scriteriati e incontrollati. Questo il caso di un catanese di 50 anni che aveva ottenuto crediti per 150 mila euro dalle banche per soddisfare il “demone” del gioco. Una situazione divenuta insostenibile che ha condotto inevitabilmente all'impossibilità di onorare il debito: è stato il tribunale di Siracusa a decidere sulla opportunità di concedere al soggetto la possibilità di negoziazione del debito accedendo al “piano del consumatore” previsto dalla legge 3 del 2012, la cosiddetta “salva suicidi”. Il Giudice ha ritenuto, infatti, che i caratteri propriamente patologici della malattia da cui era affetto il soggetto lo avevano spinto a contrarre debiti incolpevolmente. Il Tribunale, dunque, dopo aver accertato che il soggetto è sottoposto tutt’ora a opportune cure mediche, ha stralciato di oltre il 50% la sua grave situazione debitoria, prevedendo un rimborso basato sulla sua attuale situazione reddituale. In questo modo gli ha concesso la possibilità, da un lato, di poter onorare i propri debiti e, dall’altro, di poter vivere dignitosamente dei proventi del proprio lavoro senza più lo spauracchio di perdere tutto, persino il tetto ove far vivere la propria famiglia. “Il caso – ha spiegato l’avv. Ursula Raniolo che ha assistito l’indebitato – crea un precedente importante non solo nella considerazione della ludopatia alla stregua di qualsiasi altra malattia capace di alterare lo stato psico-fisico del paziente, ma anche perché si pone in continuità con il recente sforzo messo in campo dallo stesso legislatore nel dichiarare guerra al gioco di azzardo, per lungo tempo sottovalutato dalla società e purtroppo, invece è spesso causa di disastri personali e familiari”. Meno contente della vittoria del catanese indebitato saranno certamente le banche che gli avevano concesso credito per oltre 150 mila euro.

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