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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Ferrovie, raddoppio Zurria-Acquicella: decisione per galleria sotterranea

Il sindaco Bianco, “una vittoria per la città: definitivamente accantonata l’ipotesi che prevedeva modalità inaccettabili per Catania”. L’assessore regionale Bartolotta, “L’iter proseguirà adesso con la definizione degli aspetti tecnici”

“Oggi è un giorno importante che segna una vittoria per la città: per il progetto di raddoppio ferroviario Zurria-Acquicella è stata definitivamente accantonata l’ipotesi su cui aveva lavorato Rfi (Rete ferroviaria italiana) e che prevedeva modalità inaccettabili per Catania. Alle autorità competenti sarà quindi presentata l’ipotesi che prevede la realizzazione di una galleria sotterranea nella zona del Porto, attraverso le lave del 1669, a impatto zero”. 

Lo ha detto Enzo Bianco incontrando i giornalisti con l’assessore regionale alle Infrastrutture Nino Bartolotta, pubblicamente ringraziato dal Sindaco, come il governatore Crocetta, per aver sostenuto la decisione di Catania. 

“Una scelta bipartisan – ha sottolineato Bianco – condivisa da diverse parti politiche, dalla Soprintendenza, che ha avuto una parte rilevante nel definire i problemi, dalle categorie produttive e professionali, da decine di associazioni. E dall’opinione pubblica che non voleva abbattimenti di edifici storici e un’impennata dell’inquinamento acustico”.

Bianco ha spiegato come durante l’incontro sia stata valutata “con molta attenzione e con spirito laico” la seconda proposta di Rfi, nata dall’incontro del 31 luglio scorso a Catania e che prevedeva una parziale galleria e un impatto meno forte sulla città. Ma questi miglioramenti non sono stati giudicati “sufficienti a superare alcune delle obiezioni insormontabili” mosse dalla Soprintendenza: impatto sul patrimonio archeologico e storico-artistico, occupazione di aree del fronte mare, notevole inquinamento acustico, rischio sismico. 

Il progetto che sarà sottoposto alle autorità costerà 78 milioni di euro in più rispetto alla seconda proposta di Rfi, dovrebbe essere completato entro il 2026 e andrà a valere sui finanziamenti 2014-2020. 

“Abbiamo anche rassicurato – ha detto Bianco - chi esprimeva preoccupazione circa i tempi spiegando che la tecnologia usata a Catania per scavare gallerie nella zona lavica consente di lavorare con grande rapidità. Quindi anche la previsione del 2026 per il completamento dell’opera potrebbe ridursi”. 

“L’iter del progetto – ha spiegato Bartolotta – proseguirà adesso con la definizione degli aspetti tecnici di questa ipotesi. Poi Regione, Comune di Catania e organi dei Ministeri provvederanno agli aspetti procedurali per arrivare a una variazione del Cis, il Contratto istituzionale di sviluppo, con un atto aggiuntivo”.  

Dopo la decisione di oggi si potrà passare alla progettazione vera e propria con l’istituzione da parte del Comune di un tavolo permanente per consentire a tutti gli enti interessati di collaborare alla creazione di un percorso preferenziale che consenta di procedere speditamente. 
L’assessore ha ricordato come il Cis sia stato firmato da Ministero della Coesione territoriale, Ministero delle Infrastrutture, Regione Siciliana e Rfi. “Ma hanno un ruolo rilevante – ha detto - anche gli enti locali coinvolti nel procedimento, in questo caso Catania”. 
Bartolotta ha sottolineato inoltre l’importanza per il Ministero delle Infrastrutture di sciogliere il nodo del collegamento su rotaia con l’aeroporto di Fontanarossa, da poco riqualificato proprio grazie a queste indicazioni. Il Sindaco ha dichiarato che entro pochi giorni si sceglierà tra l’ipotesi della Circumetnea e quella di Rfi con una conferenza dei servizi ad hoc alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture. 

Alla conferenza dei servizi hanno preso parte, tra gli altri, Vincenzo Donato, responsabile Cis del Ministero della Coesione territoriale, Il direttore Programmi investimenti di Rfi Michele Del Principe, la Soprintendente dei Beni culturali di Catania Vera Greco, gli assessori comunali Salvo Di Salvo, Luigi Bosco e Rosario D’Agata e tecnici dei ministeri, dell’assessorato e del Comune.

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