rotate-mobile
Cronaca

Giarre si mobilita dopo la morte di Luigi Magaraci per un presunto caso di malasanità

Una fiaccolata silenziosa si è svolta a Giarre per Luigi Magaraci il 44enne deceduto in circostanze sospette dopo che al Pte del Sant’Isidoro i sintomi di infarto sarebbero stati sottovalutati e interpretati come una sindrome influenzale

Una fiaccolata silenziosa si è svolta a Giarre per Luigi Magaraci il 44enne deceduto in circostanze sospette dopo che al Pte del Sant’Isidoro i sintomi di infarto sarebbero stati sottovalutati e interpretati come una sindrome influenzale.

La cittadinanza, insieme a diverse associazioni tra cui l'Avulss e gli ultras Giarre, è scesa in piazza con un lungo corteo, dalla via Forlanini, sede del nosocomio giarrese all'abitazione di Luigi in via Principe di Piemonte a Macchia di Giarre.

E' in memoria sua e del suo attivismo in tanti settori che una porzione di comunità giarrese, su input del comitato civico "Rivogliamo l'ospedale" guidato da Angelo Larosa, si è mobilitata.

In base a quanto ricostruito sulla morte del 44enne, l'uomo sarebbe giunto al pte dell'ospedale "San Giovanni di Dio e Sant'Isidoro" di Giarre lamentando forti dolori all'addome ed il medico di turno non lo avrebbe sottoposto ad un elettrocardiogramma, limitandosi a somministrargli un antidolorifico. Al rientro a casa in via Principe di Piemonte a Macchia, frazione del comune di Giarre, Luigi Magaraci si è aggravato. L'intervento di un'ambulanza non medicalizzata non poteva essere risolutivo. Pertanto la seconda ambulanza giunta successivamente con medico a bordo non ha fatto altro che constatare l'avvenuto decesso.

Il dato che si evince dalla vicenda è la carenza di ambulanze medicalizzate. Come ha sottolineato più volte Angelo Larosa, capitano di una battaglia per la riapertura del pronto soccorso che sembra a un passo dall'essere vinta: "Occorre ancora fare i conti con un numero di ambulanze medicalizzate non conforme a quanto pattuito nel 2015 dai sindaci del distretto di cui Giarre è capo-fila".

Gli accordi, infatti, prevedevano che le ambulanze con medico a bordo dovessero essere cinque quando invece allo stato attuale sono solo tre: quella di Giarre, quella di Linguaglossa e quella di Mascali. L'ambulanza di Riposto continua a non essere medicalizzata mentre manca ancora la postazione di Milo/Sant'Alfio, per la quale era stato prevista l'ambulanza con medico a bordo.

Monta tanta rabbia nel comitato civico "Rivogliamo l'ospedale" anche per via del mancato utilizzo, in occasione del caso di Magaraci, dell'ambulatorio di cardiologia.

"Il pte però, che oltretutto non assolve alle stesse funzioni di un pronto soccorso come per esempio quella dell'esame degli enzimi, è di norma scollegato dai servizi ambulatoriali. Sul fronte della riapertura del pronto soccorso intanto, l'asp di Catania ha stanziato una somma di 610 mila euro per la realizzazione degli ambienti dove si svolgeranno le attività finalizzate all'assegnazione dei codici 'verde, giallo e rosso'. A breve invece il pte sarà trasferito nei locali del vecchio nosocomio giarrese. Per quanto concerne Magaraci, l'autopsia sul suo corpo è stata già eseguita al Policlinico di Catania".

La salma è stata restituita ai familiari, mentre nella chiesa di Nunziata si sono tenute le esequie. Le parole dell'arciprete Nino Russo hanno chiuso la fiaccolata: "Preghiamo il Signore per dare a Luigi Magaraci la pace ed il riposo eterno. Nel contempo, chiediamo alle istituzioni di fare attenzione alla vita dei cittadini e al bene comune. Il nostro è un invito. Un grido". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giarre si mobilita dopo la morte di Luigi Magaraci per un presunto caso di malasanità

CataniaToday è in caricamento