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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Operazione "Money back", sequestrate 16 società in Italia e all'estero: 4 arresti

Sono in tutto 11 gli indagati per associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato, truffa, riciclaggio e autoriciclaggio. Sotto inchiesta anche un commercialista catanese. Congelati anche i conti correnti esteri nella disponibilità degli indagati

Nell’ambito di articolate attività di indagine a tutela della spesa pubblica, coordinate dalla Procura della Repubblica, i finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Catania hanno dato esecuzione in tre regioni (Sicilia, Lombardia e Lazio) e cinque Stati (Germania, Malta, Svizzera, Regno Unito, oltre che in Italia) a un’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, ha disposto misure cautelari nei confronti di 4 persone, sottoposte a indagine, insieme ad altri 11 soggetti, per associazione a delinquere, truffa nei confronti dello Stato, truffa, riciclaggio e autoriciclaggio. Sono stati inoltre sottoposte a sequestro preventivo 16 tra società e fondazioni - aventi sede a Catania, Roma, Milano e Agrigento e come oggetto sociale dichiarato attività in diversi settori economici (turistico, socioassistenziale, consulenza gestionale e servizi, locazione immobiliare, edilizia, commercio all’ingrosso, editoria) - oltre a disponibilità finanziarie, detenute in Italia e all’estero, per oltre 500 mila euro.

Le indagini

L'attività investigativa svolte dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Catania, ha riguardato una strutturata associazione a delinquere - che sulla base degli elementi indiziari emersi allo stato sarebbe stata promossa da Alfio La Rosa e composta da Venerando Gianluca Ferlito, Carolina Maria Assunta Millia e Antonio Cristaldi - operante su tutto il territorio nazionale e attiva nei reati contro la Pubblica amministrazione e il patrimonio. Nel dettaglio le investigazioni, che hanno comportato anche l’approfondimento di segnalazioni per operazioni sospette, hanno permesso di acquisire gravi elementi indiziari del fatto che sarebbero state poste in essere: cinque truffe nei confronti della Regione Lazio, al fine di far ottenere indebitamente alle società riconducibili agli indagati (Millia Project management, Gruppo Arco s.r.l., “Agem” e “Air Mundi” - aventi oggetto attività nel settore turistico), cinque distinte linee di finanziamento a tasso agevolato, per complessivi 250 mila euro, erogati grazie al “Fondo Rotativo per il piccolo credito”, istituito per sostenere le piccole e medie imprese laziali. Al fine di ottenere i finanziamenti, i promotori dell’associazione a delinquere hanno presentato - grazie a due commercialisti, uno di Catania, l’altro di Frosinone, parimenti sottoposti a indagine - falsi bilanci alla Camera di Commercio di Catania e dichiarazioni fraudolente ai fini delle imposte sui redditi all’Agenzia delle entrate per gli anni dal 2014 al 2018. I soggetti avrebbero inoltre fatto una truffa nei confronti di privati: in tale contesto, i promotori dell’associazione, dopo essersi presentati come referenti di una inesistente fondazione dello Stato Città del Vaticano, palesavano ai soggetti truffati la possibilità di ottenere finanziamenti a fondo perduto, chiedendo il pagamento di un contributo per “spese amministrative”, pari a circa 260 mila euro. In tutti i casi, le somme provento delle truffe sono state oggetto di operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio: gli importi, infatti, a cura degli stessi indagati o di altri soggetti a loro vicini, sono stati prima frazionati su diversi conti correnti, intestati a società o fondazioni, e successivamente trasferiti verso altri depositi, anche detenuti all’estero in istituti di credito tedeschi e maltesi.

Le misure cautelari disposte dal Gip

Sulla base degli esiti dell'attività delle fiamme gialle, 15 persone (tra cui due professionisti, e segnatamente uno di Catania e uno di Frosinone) sono state sottoposte a indagini, a vario titolo, per associazione a delinquere, truffa nei confronti dello Stato, truffa, riciclaggio e autoriciclaggio. Il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale ha disposto le seguenti misure cautelari personali e reali: custodia cautelare in carcere per Alfio La Rosa, tratto in arresto appena rientrato sul territorio dello Stato, proveniente da Malta; arresti domiciliari per Venerando Gianluca Ferlito, Carolina Maria Assunta Millia e Antonio Cristaldi; il sequestro preventivo impeditivo delle quote delle seguenti società e fondazioni: con sede a Catania: “PG SERVIZI s.r.l.”; “FONDAZIONE VITA E SALUTE”; “ARCO s.p.a.”; “PG GROUP s.r.l.”; “GRUPPO ARCO s.r.l.”; “ALCAT s.r.l.” e “ALA GROUP s.r.l.”; con sede a Roma: “FONDAZIONE INTERNAZIONALE PAPA GIOVANNI XXIII”, “AIR MUNDI s.r.l.”, “ALAFIN s.r.l.”, “ALISER s.r.l.”, “DOMINIO DISTRIBUZIONE s.r.l.”, “FINLAZIO s.r.l.” e “DIENNEPI COMUNICATION Società cooperativa”; con sede a Milano: “AGEM s.r.l.”; con sede ad Agrigento: “FONDAZIONE DOTT. BIAGIO CONTE ONLUS”; il sequestro a carico degli indagati delle somme disponibili sui conti correnti bancari, quali profitto dei reati contestati, per complessivi 500 mila euro.

A tale proposito, avendo gli indagati disponibilità di rapporti di conto corrente in territorio estero, è stato attivato, per il tramite del comando generale della guardia di finanza, l’ufficio europeo “Asset Recoveru Office”, al fine di dare esecuzione al provvedimento del Gip anche alle disponibilità finanziarie e patrimoniali detenute in Germania, Malta, Regno Unito e Svizzera. L’attività si inserisce nel più ampio quadro delle azioni svolte da questo Ufficio e dalla Guardia di Finanza di Catania a tutela della spesa pubblica e del patrimonio, con lo svolgimento di complesse indagini a contrasto di condotte fraudolente sempre più sofisticate che ledono in maniera significativa gli interessi dello Stato, degli enti locali e dei cittadini.

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