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Cronaca

Sequestro beni Ciancio, il legale in Corte d'Appello: "Il processo è un errore giudiziario"

L'avvocato Carmelo Peluso ha inoltre ricordato la visita di Carlo d'Inghilterra e di lady Diana nel 1985 a Catania ospiti della famiglia Ciancio: "I servizi segreti di Sua Maestà avranno scandagliato tutta la loro vita personale"

"Non esiste alcuna pericolosità sociale, ne' dubbio alcun sulla provenienza del patrimonio di Mario Ciancio. La verità è che questo processo non si sarebbe dovuto celebrare perché è un falso storico: un errore giudiziario basato su presunti indizi, mai dimostrati, anzi smentiti dai fatti". E' quanto dichiarato dall'avvocato Carmelo Peluso nel suo intervento davanti alla Corte d'appello di Catania che tratta il ricorso dell'editore contro il sequestro e la confisca dei suoi beni disposto dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale.

Nel suo intervento il penalista ha attaccato la sentenza di primo grado "basata su una lettura parcellizzata degli atti e su sospetti, non su prove concrete, ma soltanto su indizi, con una giurisprudenza 'creativa'". E ha ricordato anche l'episodio della visita di Carlo d'Inghilterra e di lady Diana nel 1985 a Catania ospiti della famiglia Ciancio: "I servizi segreti di Sua Maestà avranno scandagliato tutta la loro vita personale e professionale e se solo avessero avuto un sospetto o un indizio di vicinanza alla mafia avrebbero fatto saltare l'incontro".

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