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Cronaca

Sicet Catania: abusivismo e diritto a una abitazione nel comune di Gravina

L'8 settembre scorso, l'esecuzione di un'ordinanza di sgombero di un alloggio di edilizia popolare detenuto senza titolo, nel comune di Gravina di Catania. L'interessata è una donna di soli quarant'anni alla quale la vita non ha risparmiato nulla, da ultimo un figlio ricoverato in terapia intensiva

Il fenomeno dell'occupazione abusiva di case popolari è da sempre un grosso problema ed è giusto che tale fenomeno vada contrastato in nome della legalità. Ciò detto, non sempre l'occupazione di un alloggio popolare è atto di violenza, spesso è un estremo disperato tentativo di dare un tetto ai propri figli e, molto spesso, è frutto di speculazione da parte di coloro i quali hanno ottenuto un alloggio di e.r.p. e poi lo hanno ceduto dietro compenso.

In un quadro così desolante, un gesto di comprensione e di umanità ha impedito, l'8 settembre scorso, l'esecuzione di un'ordinanza di sgombero di un alloggio di edilizia popolare detenuto senza titolo, nel comune di Gravina di Catania. L'interessata è una donna di soli quarant'anni alla quale la vita non ha risparmiato nulla, da ultimo un figlio ricoverato in terapia intensiva e una ordinanza di sgombero da parte dello Iacp di Catania, proprietario dell'alloggio. Ma, grazie alla sensibilità e umanità della responsabile del servizio inquilinato dello Iacp, dottoressa Patrizia Giambarveri, e del direttore generale dello Iacp, architetto Calogero Punturo, con l'intervento da parte dell'ufficio legale del Sicet, con l'avvocato Giusi Mascali, e dei servizi sociali del Comune di Gravina, per la signora Puglisi lo sgombero è stato temporaneamente sospeso e nel contempo è stata chiesta una conferenza di servizi sulle problematiche relative alla politica abitativa.

"E' questo l'approccio giusto per affrontare i problemi - afferma Carlo D'Alessandro, segretario generale del Sicet Catania - esiste, infatti, una occupazione “abusiva” determinata dallo stato di necessità e di disperazione, dovuto in massima parte anche all'assoluta mancanza di politica sociale. L'ultima legge di sanatoria risale al 2001, applicabile fino al 31/12/2001. Non è certamente con la soluzione della sanatoria delle occupazioni illegittime che si contrasta il fenomeno delle occupazioni abusive degli alloggi popolari, ne siamo consapevoli, ma non è neanche con quella di sgomberare un alloggio detenuto da una giovane signora con un figlio in coma e con una bambina di soli nove anni, e senza alcun reddito".

"Bisogna garantire la casa popolare a chi ne ha diritto, ma non è anche il diritto della signora Puglisi? - si chiede D'Alessandro - E' per questo - continua - che chiediamo l'intervento della Prefettura, affinché ci si possa coordinare in tempi ragionevoli per trovare una strada percorribile insieme alle Istituzioni, visto il crescente fabbisogno della città di Catania e dell'hinterland e chiediamo, altresì, riscontro alla nostra richiesta avanzata in data 07/09/2015 con prot. n. 156/15 con oggetto “richiesta convocazione conferenza di servizi. Ciò detto, il Sicet auspica che anche altri Sindaci raccolgano l'invito dello Iacp di Catania, per far sì che si possa contrastare il fenomeno dell'abusivismo, ma che vengano anche preservati quei nuclei familiari che in ogni caso hanno diritto ad una abitazione".

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