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Cronaca Adrano

Illecito finanziamento ai partiti, Cassazione: Mancuso condannato

L'ex consigliere aveva fatto ricorso alla Suprema Corte per il "mancato proscioglimento con formula piena", sostenendo di "aver ricevuto le somme di denaro non già come rappresentante politico ma come privato cittadino bisognoso di un prestito di denaro"

Confermata dalla Cassazione la condanna a otto mesi di reclusione e 2.500 euro di multa  - (pena sospesa) patteggiata davanti al gip di Roma il 7 giugno 2012 - per Fabio Mancuso, ex consigliere dell'assemblea regionale siciliana del Pdl ed ex sindaco di Adrano, arrestato in un'inchiesta per bancarotta nel dicembre 2011 e condannato per illecito finanziamento ai partiti per aver incamerato 667.700 euro.  

L'ex consigliere aveva fatto ricorso alla Suprema Corte per il "mancato proscioglimento con formula piena", sostenendo di "aver ricevuto le somme di denaro non già come rappresentante politico ma come privato cittadino bisognoso di un prestito di denaro, tant'è che tali somme sono state impiegate per salvare un debito di gioco e non per essere destinate alle casse del partito".    

Ma questa tesi è stata respinta dalla terza sezione penale della Cassazione - sentenza 39439 - che ha rilevato come, alla luce degli accertamenti bancari eseguiti dalla Guardia di Finanza, è emerso che Mancuso "membro dell'assemblea regionale siciliana, aveva ricevuto da F.C., amministratore di fatto della Ascom Finance (giudicato separatamente) la somma di 667.700 euro a mezzo bonifici, in assenza di delibere societarie e iscrizioni a bilancio". I supremi giudici notano inoltre che "la tesi della pattuizione della restituzione del denaro, sostenuta dall'imputato, era stata smentita dal correo".  

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