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Cronaca

Catania tra le ultime posizioni nel rapporto sulla Transizione Ecologica

Le statistiche elaborate evidenziano come la maggioranza degli italiani (61,5%), pur prevedendo per i prossimi anni una vera e propria accelerazione della transizione ecologica, ritiene che questo processo sia ancora troppo lento

Il 1° rapporto sulla Transizione Ecologica, sviluppato dal Censis,colloca la città di Catania agli ultimi posti, insieme a Napoli e Palermo. Al primo c'è Firenze, seguita da Bologna e Torino. I dati saranno presentati durante il Festival di Green&Blue in programma domenica e lunedì prossimi a Milano. L'indagine sulla conoscenza e le aspettative che gli italiani ripongono sul processo di transizione ecologica è stata elaborata attraverso interviste e una nuova metrica esclusiva: il "Green&Blue index", un indice che prende in esame le 107 province/città metropolitane per identificare attraverso 3 parametri principali, territorio, popolazione, investimenti delle imprese, lo stato di avanzamento del nostro Paese. Tra le province con più di 500mila abitanti spicca Bolzano, con alle spalle Trento e Brescia, in fondo le province di Lecce e Cosenza.

Le statistiche elaborate evidenziano come la maggioranza degli italiani (61,5%), pur prevedendo per i prossimi anni una vera e propria accelerazione della transizione ecologica, ritiene che questo processo sia ancora troppo lento. Il 16,7% (che sale al 24,5% tra chi ha titoli di studi più bassi) è invece completamente pessimista. Non solo crede che non riusciremo a completare una vera e propria transizione ecologica, ma ritiene, inoltre, che proprio questa incapacità porterà conseguenze negative a tutta la popolazione. Eppure la quasi totalità degli italiani (92,2%) è d'accordo nel ritenere necessari rapidi e drastici cambiamenti per affrontare l'emergenza climatica in corso negli ultimi anni, attribuendo il principale dovere di guidare questo cambiamento alle istituzioni internazionali (per il 34% degli italiani), alle imprese che devono cambiare i processi produttivi (25,5%), ai cittadini nell'adottare cambiare gli stili di consumo (23,9%). Numeri, conclude il rapporto, che segnano come una larga parte della transizione ecologica sia relativamente vicina al suo obiettivo. Una consapevolezza diffusa sul fatto che la trasformazione sia insieme pubblica e privata, tecnologica e di cultura individuale, di costo collettivo e di impegno personale.

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