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Lunedì, 29 Aprile 2024
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L'assegno di inclusione fino a 10.920 euro: chi può fare domanda da domani

La nuova misura entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024 al posto del reddito di cittadinanza: la platea è di oltre 737mila nuclei familiari. Le richieste possono essere presentate da lunedì 18 dicembre: si potrà farlo sul sito dell'Inps e attraverso i patronati, poi da gennaio anche attraverso i Caf. I requisiti per richiederlo e gli importi

Addio reddito di cittadinanza, arriva l'assegno di inclusione (Adi). Le domande si possono presentare già da lunedì 18 dicembre 2023. L'assegno di inclusione è una nuova misura messa a punto dal governo Meloni ed è rivolta ai nuclei familiari che includono almeno un componente in una delle seguenti condizioni: con disabilità; minorenne; con almeno 60 anni di età; in condizione di svantaggio e inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. Come annunciato dalla ministra del lavoro Marina Elvira Calderone, spetta anche ai soggetti inseriti in un percorso di protezione dalla violenza di genere.

Il nuovo assegno è condizionato - deve cioè rispettare alcuni precisi requisiti, ad esempio sotto il profilo di cittadinanza, soggiorno e residenza o della condizione economica -, ed è subordinato all'adesione ad un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. C'è un limite di reddito: il sussidio è riconosciuto ai nuclei familiari con un Isee non superiore a 9.360 euro (valore che cresce nel caso di nuclei familiari con minorenni), ma a differenza del reddito di cittadinanza non sono previsti solo requisiti patrimoniali e di reddito. Le persone "occupabili" con un'età compresa tra 18 e 59 anni sono ora escluse dal beneficio, anche se hanno una situazione finanziaria precaria.

L'assegno di inclusione
L'assegno di inclusione

Le domande, come detto, possono essere presentate da domani, lunedì 18 dicembre. Si potrà farlo sul sito dell'Inps e attraverso i patronati, poi da gennaio anche attraverso i Caf. Il ministero del lavoro e delle politiche sociali, dopo il decreto attuativo registrato dalla Corte dei conti, ha deciso di dare l'avvio alle richieste in anticipo. Ciò, ha spiegato il ministero, consentirà il pagamento dell'assegno già dalla fine di gennaio. Non ci sarà, quindi, alcun click day. La platea è di oltre 737mila nuclei familiari.

Non mancano le critiche. Il Movimento 5 stelle, padre del reddito di cittadinanza, lancia l'allarme sul rischio che dopo gli "esodati della Fornero ora questo governo crea gli esodati del Rdc", denunciando i ritardi del provvedimento attuativo, dopo che il decreto lavoro del primo maggio scorso aveva introdotto le novità. Il governo, invece, per bocca della ministra Calderone, parla di "un cambio di paradigma, a favore di una misura di inclusione attiva che guarda al sostegno concreto delle persone più fragili puntando allo stesso tempo all'integrazione sociale e lavorativa".

Assegno di inclusione: i requisiti e gli importi

Fatto sta che l'assegno di inclusione seguirà quindi l'avvio del supporto formazione e lavoro (Sfl), partito il primo settembre scorso. E chiuderà così il capitolo reddito di cittadinanza. Arriva anche la carta di inclusione, una ricaricabile emessa da Poste italiane attraverso cui sarà erogata la nuova indennità. Il supporto formazione e lavoro, invece, prevede un trasferimento diretto via bonifico: si tratta di 350 euro al mese per massimo 12 mesi per le persone occupabili. L'Adi potrà essere riconosciuto per 18 mesi e rinnovato, dopo la sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi.

L'importo massimo annuo è di 6mila euro, incrementabile in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative. È di 7.560 euro l'anno se il nucleo familiare è composto da persone over 67. Per quanto riguarda i requisiti economici, il valore dell'Isee non deve essere superiore a 9.360 euro; più alto nel caso di nuclei familiari con minorenni. In sintesi, il beneficio economico dell'Adi è erogato su base annua ad integrazione del reddito familiare, può arrivare fino a un massimo di 10.920 euro ed è composto da due "quote":

  • una componente, chiamata "quota A", fino  un massimo di 6.000 euro annui, che sale a 7.560 euro annui se il nucleo è composto da persone da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza. La somma va poi moltiplicata per la scala di equivalenza stabilita dal decreto legge 48/2023 (spiegata nell'immagine qui sotto);
  • un'integrazione al reddito dei nuclei familiari residenti in una casa in affitto con contratto regolarmente registrato, chiamata "quota B", il cui importo può arrivare fino a un massimo di 3.360 euro.

La scala di equivalenza-2
La scala di equivalenza dell'assegno di inclusione: lo schema di funzionamento (fonte Inps)

Il "patto di attivazione digitale" per l'assegno di inclusione

Sono previsti degli obblighi. I beneficiari dell'assegno di inclusione, infatti, dovranno sottoscrivere un "patto di attivazione digitale" sulla piattaforma Siisl (il sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa) e quindi aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa. Saranno tenuti a presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto e poi ogni 90 giorni, per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio sarà sospeso. Sono esclusi dai vincoli di questo percorso gli over 60, le persone con disabilità, quelle con figli di tre anni o tre o più minori, le donne vittime di violenza di genere inserite nei percorsi di protezione. Per loro l'indennità verrà comunque riconosciuta, considerandole indipendenti dal nucleo familiare in cui spesso si annida la violenza.

Fonte: Today.it

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