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Assegno di inclusione, le date dei pagamenti: ecco quando arriveranno i primi accrediti

Termini scaduti per riceverlo a gennaio. Il primo giorno utile per richiedere la misura di sostegno è scattato lo scorso 18 dicembre

L'assegno di inclusione - la nuova misura di contrasto alla povertà sostituisce il reddito di cittadinanza - è entrato in vigore con l'inizio del 2024, e già dal 26 gennaio arriveranno i primi accrediti per chi abbia presentato domanda dal 18 dicembre (primo giorno utile) al 7 gennaio. Per quanti hanno inoltrato la richiesta a partire da ieri, 8 gennaio, l'Inps fa sapere che l'assegno verrà corrisposto dal 27 febbraio, e sarà comprensivo sia dell'importo di gennaio che di febbraio. 

Come ottenere l'assegno di inclusione

Per accedere al reddito di inclusione è necessario aver sottoscritto il Patto di attivazione digitale entro il 31 gennaio. In caso di sottoscrizione tardiva del Pad, fa sapere l’Inps, il riconoscimento del beneficio decorrerà dal mese successivo a quello di sottoscrizione del Pad stesso.

Insieme al Pad, è necessario effettuare l’iscrizione al sistema informativo di inclusione sociale e lavorativa (Siisl). Deve inoltre essere presente l’istruttoria da parte dell’ente di previdenza che attesta il possesso dei requisiti da parte del richiedente. La domanda può essere presentata in modalità telematica sul portale dell’Istituto, accedendo alla sezione dedicata, oppure presso i patronati e i Caf. 

Il contributo viene erogato su base mensile e le somme arrivano su una carta di pagamento elettronica (Carta di inclusione o Adi) per un periodo continuativo non superiore ai 18 mesi, rinnovabili per periodi ulteriori di 12 mesi previa sospensione di un mese. Per quanto riguarda la platea di beneficiari, l'assegno spetta ai nuclei familiari con un Isee non superiore a 9.360 euro (valore che cresce nel caso di nuclei familiari con minorenni) che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:

  • disabilità;
  • minorenne;
  • con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio (grave disagio bio-psico-sociale) e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

Tra gli altri requisiti, è necessario che i richiedenti siano cittadini dell’Unione Europea (o loro familiari titolari di diritto di soggiorno) o lungo soggiornanti, apolidi in possesso di analogo titolo di soggiorno, titolari di permesso di protezione internazionale (asilo politico o protezione sussidiaria) e aver risieduto in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa. Viene poi specificato che gli altri componenti del nucleo devono essere residenti al momento della presentazione della domanda. 

L'importo dell’assegno può arrivare fino a un massimo di 10.920 euro ed è inoltre subordinato all'adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. 

Fonte Today.it

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