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Lunedì, 29 Aprile 2024
Parte la nuova misura

Assegno di inclusione, Meloni: "Importo medio più alto del Rdc" (ma forse c'è un motivo)

Il 26 gennaio arrivano i primi pagamenti. Sono circa 600mila i nuclei familiari che hanno presentato domanda. La premier: "Chi non vuole lavorare non può essere mantenuto". Replica della Cgil: "Parole sprezzanti e irrispettose". Ecco come cambierà l'assegno per le famiglie beneficiare

Arrivano i primi accrediti per i beneficiari dell'assegno di inclusione, lo strumento che a partire da gennaio ha sostituito il reddito di cittadinanza. Si parte venerdì 26 gennaio. E c'è una "sorpresa" sull'ammontare dell'assegno che l'Inps si appresta ad erogare. Nel question time di mercoledì alla Camera, la premier Giorgia Meloni ha snocciolato qualche numero. "L'importo medio stimato per l'assegno di inclusione è di 635 euro al mese" ha detto la presidente del consiglio, "cioè una cifra superiore all'importo medio che veniva erogato col reddito di cittadinanza a dimostrazione di quanto sostenevamo: dividendo le platee ne avrebbero beneficiato soprattutto coloro che versavano in condizioni peggiori".

Perché l'importo dell'assegno di inclusione è più alto?

Secondo gli ultimi dati Inps tra gennaio e novembre 2023 l'importo medio del Rdc si era in effetti attestato a circa 600 euro. Meloni dunque ha ragione. Lo scarto tuttavia potrebbe avere una spiegazione piuttosto semplice. A differenza del reddito di cittadinanza, l'assegno di inclusione spetta infatti solo ai nuclei familiari con almeno un componente minorenne, disabile, over 60 o una persona presa in carico dai servizi sociali.

Se le famiglie con figli (che generalmente percepiscono importi più elevati) continuano dunque a incassare l'assegno, single e coppie senza figli sono rimasti già da qualche settimana senza alcun sussidio. In altre parole, è lecito supporre che la platea dell'assegno di inclusione sia composta da nuclei familiari più numerosi e che dunque hanno diritto ad un importo più elevato. Il meccanismo che stabilisce l'ammontare dell'assegno (che spieghiamo in basso) è rimasto molto simile a quello previsto per il vecchio Rdc, anzi in alcuni casi sembra essere leggermente penalizzante. 

L'intervento di Meloni

Nel suo intervento in aula Meloni ha confermato che i pagamenti partiranno il 26 gennaio. "Il governo ha deciso di superare una misura che consideravamo sbagliata, il Reddito di cittadinanza, e ha introdotto due misure sostitutive, per chi è in condizione di lavorare e chi non lo è" ha spiegato. "La prima misura è l'assegno di inclusione, per garantire tutela ai nuclei familiari, attivo dal primo gennaio 2024". Al 20 gennaio, ha aggiunto la premier citando i dati del ministero del Lavoro, "su una platea di 737mila potenziali sono già 600 mila quelli che hanno presentato domanda".

"La seconda misura è il supporto per la formazione e il lavoro, destinato agli occupabili" ha aggiunto Meloni. "È attivo dal primo settembre 2023 e al 20 gennaio di quest'anno sono state presentate 165mila domande, processate e accolte quasi 70mila, le persone assunte sono circa 11mila, mentre in 27mila hanno ricevuto i 350 euro mensili come rimborso spese per le iniziative di politica attiva". Secondo la premier "su 249mila potenziali occupabili che percepivano il reddito di cittadinanza, solo 55mila hanno presentato domanda" per cui "è possibile che alcune di queste persone abbiano trovato lavoro, ma è possibile anche che alcuni di loro non lo cercassero o lavorassero in nero, perciò sono molto fiera del lavoro fatto. Perché se non vuoi lavorare non puoi essere mantenuto".

La Cgil: "Parole sprezzanti e irrispettose"

Un intervento, quello della premier, duramente contestato dalla segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi che ha definito "indegne" e "sprezzanti" le parole usate da Meloni. "Se sei incapiente, se sei disoccupato, se sei in difficoltà, per il governo la colpa è tua che non fai abbastanza per uscire dalla tua condizione. Un governo - ha aggiunto la dirigente sindacale - che colpevolizza le vittime anziché preoccuparsi di prendersene cura e, soprattutto, anziché rimuovere le cause di diseguaglianze e povertà".

Assegno di inclusione: come cambiano gli importi

Tornando a parlare di importi, il meccanismo della "scala di equivalenza" che stabilisce l'ammontare dell'assegno resta simile a quello già in vigore con il Rdc, ma sono state introdotte piccole correzioni. Il beneficio massimo annuale per i nuclei familiari composti da una sola persona resta di 6mila euro (500 euro al mese), a cui va aggiunto un contributo per l'affitto che può arrivare fino a 3.360 euro annui (280 euro al mese). Per chi ha più di 67 anni il limite massimo è di 7.560 euro annui (630 euro al mese), a cui va aggiunta la quota per l'affitto (1.180 euro all'anno). Fin qui non ci sono novità. Per un single "non occupabile" l'assegno massimo resta dunque di 780 euro, identico a quello percepito con il Rdc.

Per i nuclei familiari con minori però le cose cambiano. Con il reddito di cittadinanza, la così detta "scala di equivalenza" veniva infatti incrementata di 0,2 per ogni componente minore, mentre con il nuovo assegno di inclusione l'aumento è di 0,15 "per ciascun minore di età" fino al secondo e di 0,10 a partire dal terzo. Ciò vuol dire che un adulto con reddito pari a zero, due bambini a carico e una casa in affitto avrà diritto a un assegno di 930 euro, mentre oggi con il reddito di cittadinanza ne riceve 980. 

La scala di equivalenza viene inoltre aumentata di 0,5 per ogni componente disabile e di 0,4 per ogni altro componente maggiorenne con carichi di cura (se nel nucleo presenti minori di 3 anni, 3 o più figli minori o componenti con disabilità o non autosufficienti).

La scala di equivalenza
La scala di equivalenza

Nel caso di una famiglia a reddito zero per calcolare l'importo è sufficiente moltiplicare i 6.000 euro annui previsti dal beneficio massimo per il valore della scala di equivalenza. Se ad esempio abbiamo un adulto con un minore, la scala di equivalenza sarà pari a 1,15 (1+0,15) e l'assegno sarà pari a 6.900 euro annui (575 euro al mese). A questa somma andrà poi aggiunto il contributo per l'affitto che per chi ha meno di 67 anni può arrivare fino a 280 euro al mese. 

Fonte Today.it

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