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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Ristrutturazioni, i nuovi problemi del superbonus

Le risorse stanziate sono esaurite, ci sono nuovi intoppi sulla cessione dei crediti alle banche e molte imprese rischiano di rimanere a corto di liquidità. Le regole potrebbero cambiare di nuovo

Ci sono nuovi problemi col superbonus al 110%. Come spiegavamo già venerdì i fondi stanziati per la misura sono praticamente terminati. Contattato da Today, l'Ufficio parlamentare di bilancio ha confermato che la cifra di 33,8 miliardi di euro era lo stanziamento totale previsto per il 2022-2023, di cui secondo i dati Enea 33,7 miliardi sono stati già impegnati. Nonostante le risorse messe sul piatto siano state imponenti (parliamo di una cifra pari a quasi 4 volte il costo annuale del reddito di cittadinanza) le richieste sono state evidentemente superiori alle attese. Con ogni probabilità il governo dovrà ora intervenire per rifinanziare la misura, sebbene da Palazzo Chigi nulla sia trapelato circa la volontà della maggioranza.

I problemi del superbonus

Quella delle risorse però non è l'unica grana. Un'altra criticità riguarda le banche: secondo quanto riferiscono diversi quotidiani, alcuni istituti di credito avrebbero infatti esaurito (o rischiano di farlo a breve) lo spazio fiscale per acquistare i crediti fiscali relativi ai bonus edilizi dal momento che questi stessi crediti, per legge, non devono essere superiori al livello di imposte e contributi versati dalla banca.

Infine c'è un problema che riguarda le aziende di costruzioni: se per le criticità a cui abbiamo appena accennato queste non riescono a cedere alla banche i crediti che vantano nei confronti dello Stato, in attesa di portarli a compensazione con le tasse rischiano di fatto di rimanere senza liquidità. In più le associazioni di categoria lamentano la situazione di perenne incertezza creato, almeno secondo le imprese, dalle varie modifiche normative che si sono succedute negli ultimi mesi per limitare la cessione dei crediti e limitare le frodi. Secondo una recente indagine della Cna a causa di questa situazione di incertezza rischino di fallire 33mila imprese artigiane con la possibile perdita di 150mila posti di lavoro nella filiera delle costruzioni.

Le proposte del M5s per sbloccare la cessione dei crediti

Che fare? Nonostante i tanti problemi, il M5s continua a difendere la misura e propone una serie di possibili correttivi. Sabrina Ricciardi (M5S), componente della Commissione politiche Ue del Senato, chiede sic et simpliciter di ripristinare la cedibilità dei crediti fiscali "a tutti senza limitazioni". Uno degli emendamenti al Dl Aiuti, di cui danno notizia i deputati Patrizia Terzoni, Angela Masi, Riccardo Fraccaro e Luca Sut, prevede invece "che i crediti possano formare oggetto di cessioni integrali o parziali di una o più singole annualità, anche successivamente alla prima comunicazione all'Agenzia delle Entrate". Secondo il M5s inoltre si dovrebbe consentire "l’utilizzo anche negli anni successivi della quota di credito non fruita entro la fine dell’anno in corso". 

Un'altra strada che si potrebbe percorrere è quella di consentire alle banche di utilizzare i crediti di imposta ottenuti con il Superbonus per comprare titoli di stato che abbiano scadenza almeno decennale. "La proposta che viene dal sistema bancario - dice Fraccaro - è la strada giusta e permetterebbe di risolvere il problema serissimo delle imprese con i cassetti fiscali pieni e dall'altro lato aiuterebbe il mercato dei titoli di stato".

Fonte Today.it

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