Spettacolo 'Nives' allo Zo Centro Culture Contemporanee
Due grandi protagonisti del teatro italiano sono i protagonisti di “Nives”, in scena sabato 27 gennaio, alle 21, da Zo Centro culture contemporanee per AltreScene, la rassegna di teatro contemporaneo centro culturale catanese.
Tratto dal romanzo di Sacha Naspini, pubblicato nel 2020 da Edizioni e/o, lo spettacolo, a cura di Giorgio Zorcù, vede in scena Sara Donzelli e Graziano Piazza. La riduzione per la scena e la drammaturgia sono di Riccardo Fazi, la collaborazione ai movimenti è di Giulia Mureddu, il suono di Umberto Foddis, le luci di Marcello D’Agostino, il video di Luca Deravignone, i costumi di Marco Caboni, gli oggetti di scena di Lorenzo Pazzagli e Lucio Pari. Una produzione Accademia Mutamenti in coproduzione con Teatro Fonderia Leopolda e Muta Imago.
Scrittore grossetano ormai tradotto in tutto il mondo, Sacha Naspini immerge i suoi romanzi in una cultura contadina stralunata e feroce. “Nives” è un romanzo che cattura, sorprende e non ti lascia dall’inizio alla fine; è la storia di una donna, rimasta sola nella sua tenuta dopo la morte improvvisa del marito. Unica compagnia una gallina zoppa, che si incanta davanti alla réclame del Dash in televisione. Nives chiama così Loriano Bottai, il veterinario del paese, suo antico amante. Inizia una telefonata fiume - una telefonata lunga una vita - che è l’episodio centrale del romanzo, spunto di partenza dell’azione teatrale Donzelli e Piazza. Si scoperchiano, così, due intere esistenze: gli spettatori ascoltano in cuffia, immersi dentro la telefonata che Nives e Loriano, come in una danza, imbastiscono dalle estremità di un lungo tavolo, che unisce simbolicamente le due stanze lontane. Dall’emergenza di una chioccia imbambolata lo scambio tra Nives e Loriano devia presto altrove. Tra riletture di fatti lontani nel tempo e vecchi rancori si scoprono gli abissi di amori perduti, occasioni mancate, svelamenti difficili da digerire in tarda età. Finché risuonerà feroce una domanda: come è scoprire di aver vissuto all’oscuro di sé?
La vicenda, ambientata a Poggio Corbello minuscolo paesino della campagna maremmana, riverbera nella coscienza di molti e diventa una sorta di archetipo universale. La materia è incandescente, la scrittura serrata e sorprendente lascia senza fiato, e il fitto dialogo è di per sé squisitamente teatrale. Una telefonata lunga una vita. Così ne parlava l'attore Eugenio Allegri, a cui Sacha Saspini aveva chiesto un parere prima di consegnare la bozza alle stampe, chiedendo le potenzialità di una trasposizione in teatro: «La vicenda che si scopre nel corso della telefonata, la vita che emerge da quella terra del Poggio, ad un tratto fa paura. E l'idea di tutto in una telefonata, è fulminante. Teatralmente richiede una riflessione che esalti quell'idea e non la mortifichi. Il contenuto, che non è fatto di azioni, bensi di memoria di azioni ed è l'unica azione presente, è una telefonata. Teatralmente una vera e propria sfida».
Biglietti: € 15 intero al botteghino, € 12 ridotto studenti al botteghino, prevendite su https://dice.fm/event/qvodp-nives-accademia-mutamenti-altrescene-27th-jan-z-centro-culture-contemporanee-catania-tickets Info: 095.8168912 da lunedì a venerdì (dalle 10 alle 13).