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La "mala movida" che ferisce il centro storico, i residenti: "Impossibile dormire la notte"

I comitati e le associazioni hanno incontrato, in aula consiliare, la decima commissione per fare il punto sulla situazione che si vive nel cuore della movida cittadina tra spaccio, prostituzione e decibel a palla

Le varie facce della movida catanese, dagli anni '70 ad oggi, sono state passate in rassegna in quasi di due ore di dibattito serrato in aula consiliare. Una movida che non esisteva in piazza Teatro Massimo, luogo dove la micro criminalità la faceva da padrone, che poi è nata e cresciuta con le stagioni della Catania ruggente e della "primavera" sino all'attualità che vede serate sregolate, caotiche e residenti infuriati. L'occasione di un confronto dentro Palazzo degli Elefanti è nata per volontà del presidente della commissione Urbanistica Manfredi Zammataro che, dopo i fatti di piazza Currò e l'escalation di risse e accensioni di fuochi d'artificio illegali, ha voluto intraprendere un percorso per tutelare la "movida sana" di Catania incontrando assessori, dirigenti, associazioni di categoria e comitati dei residenti.

"La notte non riusciamo a dormire"

I residenti del centro e delle vie della movida erano rappresentati da Comitato Cittadino Bellini, dall’Associazione Centro Storico, dal Comitato dell’Indirizzo e dal Comitato Gemmellaro Scuti. Ad "accogliere" i residenti il presidente del consiglio comunale Giuseppe Castiglione che ha ricordato come il problema dell'ordine pubblico sia di competenza "di prefettura e forze dell'ordine" e ha annunciato l'impiego dei fondi per 1 milione di euro per il potenziamento della videosorveglianza.

Video | La testimonianza da via Gemmellaro

Poi i comitati hanno parlato apertamente di una movida "selvaggia" nei loro interventi. Particolarmente duro Piero Castronovo dell'associazione Centro Storico, costituita circa 20 anni fa, che ha puntato il dito contro l'ex sindaco e contro l'attuale: "In un ventennio abbiamo incontrato tutti i sindaci, i prefetti, abbiamo presenziato ai comitati per la sicurezza. Il tutto durava tre giorni: tanto duravano i controlli delle forze dell'ordine. Bianco non ci ha mai ricevuti, mentre all'attuale sindaco abbiamo detto che la notte non si dorme e se la rideva. Qui è una questione di vita per noi: non si vive non dormendo o nutrendo il terrore di dover tornare a casa".

La mala movida colpisce anche le attività come hotel, affitacamere e b and b. "I proprietari - prosegue Castronovo - sono disperati. Una recensione negativa di un cliente si traduce in una perdita di incassi. Chiamiamo la municipale ma non rispondono mai e se e quando vengono non scendono nemmeno dall'auto ma dicono solo, con un gesto, di abbassare il volume al locale. Noi sino alle 4 del mattino viviamo in un caos".

Video | Zammataro: "Patto sociale tra istituzioni, residenti e commercianti"

"Abbiamo scelto di vivere in centro - conclude - e abbiamo investito. Ora viviamo in condizioni invivibili e le nostre case hanno perso valore". Salvo Cannata, del Comitato Bellini, ha snocciolato i tanti problemi di viabilità, tra suolo pubblico non rispettato, dehors, motorini sui marciapiedi delle vie e viuzze del centro. 

"Il centro storico - ha detto Cannata - è la cartolina della città. Tra i nostri iscritti vi sono esercenti e imprenditori che rispettano le regole e che vedono una movida fuori controllo. C'è spaccio, prostituzione, ci sono persone che hanno persino paura ad andare in via Coppola. L'altro giorno ho visto una ragazzina di 15 anni al massimo, completamente urbiaca che non si reggeva in piedi ed è così quasi ogni notte. Ci sono enormi problemi di vivibilità e di ordine pubblico e questa situazione è da addebitare a una cattiva gestione della città, della distribuzione delle licenze e ai mancati controlli. Siamo pronti a denunciare i vigili urbani per omissione d'atti ufficio: è possibile che ogni volta che chiamiamo ci dicono di essere impegnati in un sinistro stradale?".

"La nostra - aggiunge l'esponente del Comitato - non è una battaglia contro i commercianti. A noi piace vivere in centro anche per la movida, ma non questa movida. Servono controlli, serve una rivistazione delle licenze". I residenti hanno lamentato di vere e proprie "discoteche" in centro città con decibel a palla sino alle prime luci dell'alba e la somministrazione di alcolici ai minori. Un mix che fa passare, a molti, le notti in bianco.

I consiglieri: "Anni di mancata regolamentazione"

A partecipare ai lavori i consiglieri Giovanni Grasso, neo acquisto della maggioranza in quota FdI, e Giuseppe Gelsomino per l'opposizione. Grasso, che prima ha puntato il dito contro "la stampa che non dà le notizie", ha parlato di una mancanza di regolamenti su dehors, chioschi, licenze e sulla esiguità del corpo dei vigili urbani con una ottantina di componenti contro i circa 600 che ci vorrebbero. Conciliante l'intervento di Gelsomino che ha chiesto maggiore concertazione per tutelare la movida sana e i diritti dei residenti, mentre il presidente della commissione Zammataro ha detto chiaramente che a Catania per anni "non si è regolamentato nulla".

"A partire dal piano regolatore - ha proseguito - c'è stata solo la regola della giungla. Non c'è stato un piano di sviluppo del centro storico, non c'è stata una regolamentazione delle licenze. Noi abbiamo iniziato a mettere ordine, il regolamento sui chioschi ne è un esempio. Si deve poter fare impresa ma seguendo le regole. Dobbiamo tutelare la movida sana che è stata fiore all'occhiello della città, io stesso ho presentato una denuncia per il fenomeno dei fuochi d'artificio illegali. Credo che si possa anche utilizzare la tassa di soggiorno per implentare la sicurezza della movida, visto che è una tassa di scopo. Oggi abbiamo ascoltato i residenti ed è l'inizio di un percorso di condivisione della commissione con tutte le categorie per trovare soluzioni e correttivi".

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