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Sicilia - Seconda regione per tasso di inflazione, terza per incremento della spesa 'elettricità'

Report dell’Osservatorio economico: per la nostra regione primato negativo per il numero di Neet

L’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese Sicilia scatta una fotografia da dove emerge una Sicilia in sofferenza, che si piazza al secondo posto nella classifica nazionale per maggiore accelerazione dell’inflazione e al terzo posto per maggiore incremento in termine assoluto per la tenuta delle famiglie nell’ultimo anno per la spesa dell’elettricità. 

E tutto ciò si riverbera anche sulla domanda di lavoro (il manifatturiero è il settore più in sofferenza) e su altre variabili economiche. Primato negativo anche per il numero dei Neet. Unico dato positivo riguarda il turismo che torna ad essere un asset importantissimo per la domanda di lavoro, venuto meno il periodo di emergenza e di conseguenza di tutte le restrizioni. 

Sempre con riferimento al mese di aprile 2022 la dinamica tendenziale dei prezzi al consumo si attesta in Sicilia al +6,9%, secondo incremento più elevato dopo quello del Trentino A.A. e superiore rispetto al +6,0% rilevato a livello nazionale; con dinamiche più accentuate a livello provinciale (dato disponibile per 6 delle 9 province) troviamo Catania (+7,3%) e Palermo (+7,0%). 

Tra le voci di spesa che subiscono un incremento decisivo dei prezzi, causa conflitto in Ucraina, troviamo quella riferita ad abitazioni, acqua ed elettricità, il cui incremento è per 98% correlato al deragliamento del prezzo dell’elettricità: in Sicilia tale voce di spesa segna un +23,2% che la posiziona 13esima su 20. Con dinamiche più accentuate a livello provinciale troviamo Catania (+24,1%) e Messina (+23,5%).

La regione, inoltre, figura terza (dopo Lombardia e Lazio) per incremento maggiore in termini assoluti della spesa per elettricità sostenuta dalle famiglie: +464 milioni di euro nell’ultimo anno; e sempre seconda per incidenza di tale valore sul PIL (0,56%) indicatore che ne segnala gli elevati effetti recessivi sull’economia del territorio.

Turismo. Non si indebolisce ma anzi si rafforza la domanda nel comparto servizi. La Sicilia è quarta per incremento della domanda di lavoro nel settore e l’incremento è guidato dal buon andamento dei servizi di alloggio e ristorazione dei servizi turistici. 

Tasso di occupazione. Quanto rilevato da questi dati più recenti si riflette su un mercato del lavoro che seppur nel 2021 era in fase di recupero non aveva ancora raggiunto i livelli pre crisi (2019). Il tasso di occupazione siciliano, il più basso a livello nazionale, si attesta al 41,1% inferiore di soli 0,1 punti rispetto a quello 2019 ma pù basso di ben 30 punti rispetto al tasso di occupazione della prima regione in classifica (P.A. Bolzano con tasso occupazione del 70,7%).

Cinque province siciliane su nove figurano tra le ultime 10 province italiane per valori più bassi del tasso; tuttavia, cinque province nel 2021 registrano un tasso superiore a quello pre crisi, con Enna al secondo posto nel rank nazionale per maggior incremento del tasso (+4,1 punti) e Ragusa al nono posto (+2,1 punti). Mentre troviamo riduzioni pù accentuate del tasso di occupazione 2019- 2021 a Catania (-2,1 punti) e Siracusa (-2,2 punti).

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